Troppa Escherichia coli in laguna? L’omertà istituzionale e mediatica non funziona più tanto bene? Ecco la soluzione, esiste un capro espiatorio perfetto, il gabbiano

In una nota dell’Ufficio  Stampa Gruppo M5S Consiglio regionale FVG  il consigliere Cristian  Sergo lamenta la scarsa attenzione dei media sul delicato ma certamente importante tema delle ordinanze che sospendono la raccolta di molluschi in alcune zone lagunari e costiere: “Come al solito, nonostante la presenza di salmonella in Laguna, tutti tacciono”. Ora se il riferimento era alla stampa bisogna dire che il nostro giornale, come si può vedere nell’articolo in calce, della questione si è occupato, probabilmente unica voce. Comprendiamo la delusione anche se ci pare sempre incomprensibile il perchè, se a una iniziativa pubblica partecipano 30 persone è un successo, mentre se un articolo viene letto da minimo 4000 il fatto sembra ininfluente. Misteri della comunicazione del terzo millennio.   Se poi  invece il riferimento del consigliere pentastellato era relativo ad una qualche reazione pubblica di soggetti, come il Comune di Lignano o il gestore delle acque reflue, appare del tutto evidente che, il pur bravo Sergo, pecchi di ingenuità. E’ chiaro infatti come, dopo la fantomatica riunione della commissione regionale sul tema del depuratore di Lignano che avrebbe chiarito tutti i dubbi lasciandoli però tutti aperti o quasi,  la volontà o meglio l’imperativo categorico imperante  è quello di “credere e obbedire” alla tesi che tutto va bene, e quando tutto questo cozza con la realtà di analisi e contraddizioni in carte e documenti, scatta quella che in altre zone d’Italia si chiama omertà e che paradossalmente in Fvg diventa omertà istituzionale premiante per chi l’applica siano essi media che politici.  Verrebbe quasi da sorridere nel vedere come il tentativo di mettere la polvere sotto il tappeto, in questo caso fra l’altro è polvere liquida marrone e maleodorante, appellandosi al contrasto dell’ovvio con poco fantasiose tesi sull’escerichia coli e salmonelle che si autoproducono o arrivano magicamente dalle campagne manco sia cacca extraterrestre.  Ed allora cerchiamo di venire in aiuto ai nostri prodi e lo facciamo scientificamente citando un articolo  della prestigiosa rivista Usa  “Journal of Environmental Quality” che in un servizio dal titolo “Cause of E. coli beach closings?”  spiega il fenomeno di alta presenza di escherichia coli sul litoraneo del lago Michigan  che con una larghezza di  ‎190 km e lunghezza di  ‎494 km è di gran lunga più grande della Laguna di Marano e dintorni. Il team di ricercatori  ha campionato costantemente  l’acqua delle spiagge del Lago Michigan in Indiana nel 2015 e nel 2016.  Il team di studiosi hanno utilizzato “marcatori fecali” potendo così  testare la natura dell’inquinamento, determinando se l’E. Coli fosse  da feci di popolazioni umane, animali o di volatili. Determinare la fonte di E. coli, si spiega nell’articolo, può fornire informazioni per iniziare le attività di disinquinamento. Il team di ricerca ha trovato fonti umane di E. coli, molto probabilmente (guarda caso) da impianti di trattamento delle acque reflue che necessitano di riparazioni o che non sono sufficienti ad operare correttamente dopo eventi di pioggia, ma la cosa stupefacente è stata che  la maggior parte dei problemi di E. coli sono stati causati dai gabbiani. Ovviamente le  peculiarità geografiche del lago Michigan hanno un peso dato che le stesse analisi hanno identificato anche il passaggio delle oche canadesi in migrazione come veicolo di abbondanti deiezioni e che il numero di volatili in quell’area è enorme rispetto alla popolazione volante in Friuli. Ma questo non importa, piuttosto che negare l’evidenza, in Friuli  potrebbe essere il gabbiano il colpevole perfetto, il capro espiatorio che spiega ogni sforamento. Ma si sa gli scienziati americani non lasciano nulla al caso, lo studio  in realtà è molto serio se applicato a quella realtà ambientale. Gli studiosi Usa una volta determinata la fonte di E. coli, hanno trovato una soluzione geniale. Il team ha identificato un metodi di controllo efficace:  cani addestrati hanno pattugliato le spiagge dall’alba alle 19:00 per un mese nel 2015 e da giugno a settembre nel 2016. Non solo i cani hanno ridotto l’abbondanza di gabbiani di quasi il 100% con un effetto che si è prolungato nel tempo  scongiurando così le chiusure delle spiagge. Una differenza enorme soprattutto nei siti con questo programma di dissuasione canina del gabbiano in funzione.

 

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