Uil Pensionati: manca personale a rischio la sanità territoriale e non solo
Carenza dei servizi quali liste di attesa, ancora molto lunghe nel sistema sanitario pubblico aggravate dall’offerta di servizi a breve termine nel privato; disservizi a livello amministrativo anche nella gestione dei laboratori di analisi; carenza dei medici di medicina generale, dei medici di guardia; attese infinite nei pronto soccorso. “Il modello socio-sanitario avviato dalla Regione è decisamente condiviso dalla Uil Pensionati, ma preoccupa la mancanza di personale che, in queste nuove funzioni di sanità territoriale, dovrebbe operare per assistere adeguatamente i cittadini”. Lo sottolinea la segretaria Uil Pensionati (Uilp) del Friuli Venezia Giulia, Marta Gruarin, che con i segretari territoriali Uilp di Trieste, Fabio Nemaz, Angelo Semeraro e Giuliano Folchini, annunciano il congresso regionale previsto nel capoluogo giuliano il 23 maggio prossimo.
Nell’attesa dell’annunciata riforma socio-sanitaria legata al Pnrr che punta a una assistenza sanitaria territoriale più ampia e diffusa, sono proprio i tre segretari territoriali Uilp raccolgono la maggior parte delle segnalazioni sulle difficoltà che i cittadini incontrano a Trieste, per poi premere su assessori e amministratori perché le “presa in carico” non rimanga una frase fatta, ma si trasformi in una prassi consolidata affinché il cittadino sappia dove e a chi rivolgersi. Di fatto, riportano, accade di frequente che, di fronte a problemi di salute o di difficoltà nell’assistenza sociale, le persone vengano indirizzate a più sportelli, con la sensazione di abbandono che aggrava la solitudine dei cittadini più fragili.
Un’altra grave situazione raccolta dalla Uilp in collaborazione con la Uniat (Unione nazionale inquilini ambiente e territorio), segnala Nemaz, riguarda le difficoltà che i cittadini stanno vivendo in questo momento per la ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità. A Trieste la sofferenza è maggiore rispetto alle altre province. Nel privato infatti gli sfratti sono circa 235, di cui esecutivi 160. La situazione più grave è in ambito Ater Trieste con circa 350 casi di morosità, di cui 100 incolpevoli. Le sigle sindacali si sono attivate in una azione di sensibilizzazione su questo grave problema con il prefetto e l’assessore competente, conclude Nemaz.