Ultraleggero schiantato a Lusevera, ancora un mistero la causa dell’incidente. Il pilota era l’esperissimo “Pony 5” delle Frecce Tricolori

Foto Aereonautica Militare

L’ultraleggero caduto ieri  nel pomeriggio sulla catena dei Musi in Alta Valle del Torre, nella zona di Lusevera è per il momento inspiegabile, una cosa la si può affermare senza tema di smentita, non si può dire che il pilota fosse con scarsa esperienza o uno sprovveduto. Era infatti il capitano Alessio Ghersi  pilota delle Frecce Tricolori. Il 34enne che lascia moglie e due bambini,  era uno dei piloti di punta della nostra aereonautica militare.  Si tratta di Pony 5 della Pattuglia Acrobatica Nazionale ricopriva attualmente la posizione di 2° Gregario destro all’interno della formazione delle Frecce Tricolori. Deceduto con lui un suo parente, Sante Ciaccia, di Milano. Come accennato al momento non si conoscono le cause dello schianto,  avvenuto intorno alle 18:30 momento in cui alcuni testimoni hanno visto il velivolo precipitare in località Plan de Tapou pare avvolto da una nuvola di fumo sprigionatasi dopo una fiammata o una esplosione in volo. Il velivolo, un Pioneer 300 marche I-8548 della Alpi Aviation, era decollato poco prima dall’avio superfice di  Campoformido per un giro turistico.
I corpi il cui riconoscimento è avvenuto in serata  sono stati portati a valle dopo l’autorizzazione del magistrato. I resti del velivolo sono stati posto sotto sequestro a disposizione delle autorità giudiziaria e degli ispettori dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.  L’autorità investigativa per la sicurezza dell’aviazione civile dello Stato italiano.  Dal canto suo l’Aeronautica Militare ha deciso di annullare la tradizionale manifestazione del Primo maggio nella base di Rivolto, che segna l’apertura della stagione acrobatica.
Il cordoglio dell’arma azzurra  è stato espresso dal Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea Luca Goretti che,  si legge in una nota, si è “unita al dolore dei familiari”.  “A nome di tutta la Forza armata si stringe alla moglie e ai loro due bimbi in questo momento di profondo dolore”.  Come accennato in apertura il  Capitano Ghersi, originario di Domodossola, ricopriva attualmente la posizione di 2° Gregario destro, Pony 5, all’interno della formazione delle Frecce Tricolori era alla sua V stagione. Era entrato in Aeronautica Militare nel 2007 con il Corso Ibis V dell’Accademia Aeronautica. Dopo le scuole di volo era stato assegnato al 4° Stormo di Grosseto, dove aveva conseguito la qualifica di pilota combat ready sul velivolo Eurofighter, svolgendo attività di difesa aerea sia in ambito nazionale sia in missioni Nato.

Il Velivolo

foto di repertorio

Il Pioneer 300 marche I-8548 è un ultraleggero, quindi  con peso massimo al decollo di 600 Kg , da sempre apprezzato dagli appassionati  per le caratteristiche in volo, l’affidabilità e il suo design gradevole. Il velivolo vede nella sua struttura l’unione del legno a materiali compositi  con motorizzazione Rotax 912 ULS da 100 Hp, elica a passo variabile, Glasscockpit  cioè visualizzatori elettronici su schermo della strumentazione di bordo al posto della tradizionale strumentazione analogica,  serbatoi alari maggiorati e paracadute balistico. Particolare quest’ultimo, se confermata la sua presenza sul velivolo schiantatosi a Lusevera che potrebbe avere una certa rilevanza nella ricostruzione di quanto avvenuto. Il paracadute balistico infatti è un paracadute che viene installato sull’aeroplano ed è azionabile in situazione d’emergenza: il sistema permette di lanciare, grazie ad un razzo a propellente solido, un paracadute che è fissato all’interno del velivolo grazie a delle cinghie. Il sistema è in pratica composto dal paracadute, dalle cinghie di fissaggio e da quelle di sospensione, da un’unità d’estrazione e dal razzo. Il paracadute balistico è attivabile grazie ad una maniglia, che però prevede un sistema protezione che impedisca l’apertura accidentale sia a terra che in volo: è necessario infatti, prima di decollare, rimuovere un pin di sicurezza e, in volo, una cover per poter tirare la maniglia che aziona il sistema.  I paracaduti balistici hanno rivoluzionato la sicurezza nel settore dell’aviazione generale fornendo un’ulteriore misura di sicurezza agli occupanti dei velivoli, teoricamente in modo simile a come fanno le cinture di sicurezza sulle automobili, però appare evidente che il pilota deve essere nelle condizioni di azionarlo.