Una cena, molto privata
Non c’è dubbio che ciascuno di noi in questo periodo di coronavirus ha commesso o commetterà qualche piccolo, grande, sfregio alle regole in vigore. Certo, però, che appare parecchio simpatica la vicenda della cena privata a cui ha partecipato il nostro serioso allenatore di serie A con otto persone presenti e, da quanto si è letto, stante l’orario dell’intervento delle autorità preposte, fuori tempo massimo consentito per il rientro a casa dei comuni mortali, a meno che non fosse prevista la chiusura delle libagioni per le ore 5 del giorno successivo. Questo episodio getta comunque nel nostro piccolo Friuli qualche segno di assoluta normalità italiana. Fatta la legge trovato l’inganno, si dice. Aggiungiamo anche, però, che il personaggio in questione è uomo pubblico e forse dovrebbe ricordare che l’esempio di chi è tale fa tendenza. O, forse, chi svolge il ruolo di allenatore è da considerarsi appartenente alle categorie essenziali? O , forse, ancora, che a questi personaggi dello spettacolo calcistico è permesso tutto, anche di rientrare a casa dopo le 22. Al momento si è beccato la sanzione e si è chiuso nel silenzio. Rivedremo certo l’aplomb serioso, ma dopo il lavoro è meglio tornare a casa come fanno la grande parte dei friulani da un anno.
Carlo Pegorer