Una fake news la perdita di Zorro da parte di Salvini. Lui l’ha ritrovato in carne e ossa in Friuli.. una invenzione il trauma infantile
Quando ieri sera un fremito ha attraversato il web italico alla lettura della prima pagina del libro su Salvini ci siamo subito messi in attività non per “perculare dal Manzanarre al Reno” il vice premier, come sostenuto su uno dei tweet più gettonati fra le migliaia di quelli che hanno affollato l’hashtag #Zorro, ma per sapere di più sul furto o meglio rapimento del Zorro così caro a Salvini.
Ebbene abbiamo scoperto che il suo trauma infantile, il furto del suo pupazzetto di Zorro all’asilo al quale in molti hanno fatto risalire la propensione alla vendetta e al suo personalissimo concetto interpretativo delle ingiustizie, in realtà è stato superato da tempo.
Quindi è sbagliato, come affermato da alcuni tweet che lui tiene in ostaggio esseri umani sulle navi come reazione al profondo senso di ingiustizia provato quando all’asilo gli rubarono Zorro, perchè in realtà Zorro l’ha ritrovato scoprendolo per di più convinto, leghista. Ma andiamo per ordine prima di svelare l’arcano: quella del Zorro rapito in realtà sarebbe una colossale fake news inserita nella pagina 1 del libro su Matteo Salvini dall’autrice Chiara Giannini per puntellare la sua tesi che il suo “fenomeno” sarebbe «l’uomo più desiderato dalle donne dello Stivale, anche, di nascosto, da quelle di sinistra, malgrado non abbia propriamente la faccia del latin lover». Del resto si sa le donne di sinistra sono sensibili alle vittime di ingiustizia e «d’ingiustizie nella vita ne ha subite anche lui, sin da piccolo» svela malignamente la Giannini che così spiega e sostiene la sua tesi. Salvini è uomo forte nelle azioni e tenero nei “bacioni” ma come del resto vuole narrazione italica destrorsa scimmiottando il suo predecessore del ventennio che fu, deve essere uno “sciupafemmine”. Anche lui in questa narrazione letteraria vintage, scatena pulsioni e fremiti nel mondo rosa, la bramosia di possederlo in ogni dove. Ed invece casca il palco, perchè da buoni giornalisti d’inchiesta noi di FriuliSera lo Zorro leghista l’abbiamo trovato. Non un pupazzetto plasticoso ma un signore dall’aria attempata che non nasconde la sua simpatia ricambiata per Matteo Salvini. L’abbiamo scovato grazie ai potenti mezzi di …. Facebook in Friuli, in quel di San Giovanni al Natisone. Non sappiamo se il signor Zorro Grattoni (il cognome in questo non depone a suo favore) centri qualcosa con il furto del famoso pupazzetto che porta il suo nome, ma di certo la foto che capeggia sul profilo Facebook dimostra che Salvini un Zorro l’ha incontrato e anche recentemente visto che, addirittura, l’ha messo come candidato sindaco del paesino friulano nella lista “Lega Salvini”. Quindi poche storie, il trauma infantile è stato più che superato e la propensione a vessare le persone che sono in difficoltà e vengono discriminate per la loro povertà e il loro stato sociale di migranti, sono tutta farina del suo sacco e non indotti da alcun trauma infantile. Sono soprusi reali per avere benefici mediatici da parte di chi detiene il potere perpetrati per curare solamente i propri interessi elettorali. Chiara Giannini se ne faccia una ragione e trovi altri modi per promozionare le virtù d’amatore di Salvini. Un accortezza però, spieghi al “capitano” che dire “La droga? Meglio legalizzare la prostituzione, l’amore non fa male”, non è un buon approccio con nessuna donna di sinistra e non, scambiare per amore il sesso mercenario non è un errore interpretativo, è un abominio.