Una sentenza “fuori dal vaso”, 13 anni a Mimmo Lucano colpevole… ma di innocenza
Colpevole d’innocenza questo è il titolo di un film del 1999 che bene si adatta a quanto deciso dal Tribunale di Locri che diciamolo senza tentennamenti l’ha fatta fuori dal vaso, soprattutto per l’entità della pena comminata a Mimmo Lucano, oltre 13 anni di reclusione, pena abnorme che in genere in Italia non si infligge neppure agli assassini, ma che ha consentito un sussulto alla moribonda “Bestia” di Salvini che ha subito speculato sulla vicenda con una fake news delle sue “un sindaco che ha “grattato” sui fondi dell’immigrazione”. Salvini sa bene che non un euro è finito nelle tasche di Mimmo Lucano la cui unica colpa, se tale può essere considerata, è stata quella di dribblare, forse ingenuamente, alcuni ostacoli burocratici per raggiungere l’obiettivo di assistere i migranti. Certo saranno da leggere le motivazioni della sentenza ma ha detta di tutti, o quasi, una condanna a 13 anni e 2 mesi di carcere, pena addirittura superiore a quella di 7 anni e 11 mesi chiesta dal procuratore capo Luigi D’Alessio e dal pm Michele Permunian appare talmente abnorme da non sembrare casuale e quindi legata ad una interpretazione tutta politica dei reati. Interessante, a parte le posizioni dei politici che si sono espressi, il movimento che si è creato sui socia una volta tanto, anche molti “avversari” (salviniani ottusi a parte) non hanno potuto fare a meno di commentare come abnorme la pena, un post esplicativo ci ha colpito particolarmente, un cittadino udinese su Facebook scrive: “ieri ho soccorso una signora caduta in bicicletta, ho attraversato la strada per soccorrerla, ora mi attendo la multa perchè non sono passato sulle strisce pedonali”. Interessante è anche leggere le valutazioni che danno della vicenda le associazioni umanitarie, scrive Emergency: ” In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, vogliamo esprimere la nostra vicinanza a Mimmo Lucano per il verdetto che lo colpisce così duramente. Abbiamo conosciuto l’esperimento di Riace e facciamo fatica a pensare che potesse essere altro che un modello di accoglienza che ha parlato al mondo di un’integrazione possibile e concreta. Aspettiamo che si concludano i tre gradi di giudizio e siamo fiduciosi che possano fare chiarezza sulla buona fede del suo operato e della sua persona”. Simile il commento di Amnesty International Italia su twitter: “In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, la condanna di Mimmo Lucano pare del tutto spropositata e sproporzionata.” E il portavoce Riccardo Noury aggiunge: “Si è preso cura di quelle che ora si usa definire “fragilità esistenziali irrisolte”: non delle sue, ma di quelle degli altri. Lo ha fatto nel modo più nobile possibile. C’è da sperare che in secondo grado gliene verrà dato atto.” “L’ex sindaco di Riace ha restituito vita e futuro alla sua città attraverso accoglienza e solidarietà. Siamo a fianco di Mimmo Lucano e di chi ogni giorno pratica solidarietà”, scrive su twitter Sea Watch Italy. “Una durissima sentenza che condanna ideali e pratiche di solidarietà e criminalizza un pensiero che mette al centro i diritti delle persone. I Sentinelli di Milano sono solidali con Mimmo Lucano e non gli faranno mancare il loro sostegno” è il commento a caldo apparso sulla pagina Facebook. “Siamo al fianco di Mimmo Lucano, ci stringiamo a lui, e a tutti e tutte coloro che pagano caro per aver scelto di stare dalla parte degli ultimi. Ma non basta. Siamo a disposizione, ognuno di noi in carne e ossa e noi collettivamente come Mediterranea, per proteggere un fratello sotto attacco e ciò che rappresenta. Non accettiamo e non obbediremo” si legge nella pagina Facebook di Mediterranea Saving Humans. “Beata la terra che non ha bisogno di eroi, diceva Brecht. La Calabria non è beata. Ha avuto bisogno di un eroe moderno, i cui valori sono stati apprezzati nel mondo e invece di considerarlo un figlio da onorare ha fatto vincere il male che ancora c’è e che condanna i tentativi di riscatto di quella terra” è l’amaro commento di Basilio Rizzo, primo firmatario della mozione per conferire la cittadinanza onoraria di Milano a Mimmo Lucano, votata a maggioranza dal Consiglio Comunale nel 2018. “Gli Umanisti di tutta Italia esprimono la più sincera solidarietà a Mimmo Lucano per le vicende giudiziarie di cui è evidentemente vittima e manifestano la propria disponibilità a sostenere, con varie iniziative, colui che rappresenta un esempio nel nostro paese di accoglienza e integrazione nel rispetto dei diritti umani”. “Sembra di esser ritornati negli anni Cinquanta. Trattare con la mafia si può, aiutare gli ultimi no, questo è il messaggio uscito dalle aule di tribunale negli ultimi giorni. Così non va. Serve un’alternativa alla normalizzazione imperante e il laboratorio calabrese può essere un banco di prova a partire dalla vicenda umana e politica di Mimmo Lucano” sostiene Antonio Ingroia, Presidente di Azione Civile-Popolo per la Costituzione. “La condanna a 13 anni pronunciata dalla procura di Locri, quasi doppia rispetto a quanto richiesto dal PM è una vergogna per la magistratura e per chi crede ancora ad una giustizia uguale per tutti. Mimmo Lucano meriterebbe una medaglia e invece viene crocifisso. Siamo a fianco di Mimmo Lucano e di chi ogni giorno pratica solidarietà”, scrive su twitter Sea Watch Italy. “Una durissima sentenza che condanna ideali e pratiche di solidarietà e criminalizza un pensiero che mette al centro i diritti delle persone. I Sentinelli di Milano sono solidali con Mimmo Lucano e non gli faranno mancare il loro sostegno” è il commento a caldo apparso sulla pagina Facebook. “Siamo al fianco di Mimmo Lucano, ci stringiamo a lui, e a tutti e tutte coloro che pagano caro per aver scelto di stare dalla parte degli ultimi. Ma non basta. Siamo a disposizione, ognuno di noi in carne e ossa e noi collettivamente come Mediterranea, per proteggere un fratello sotto attacco e ciò che rappresenta. Non accettiamo e non obbediremo” si legge nella pagina Facebook di Mediterranea Saving Humans. “Se ho capito bene Lucano che non ha preso una lira si becca 13 anni in primo grado. Chi invece ha pagato e paga i torturatori in Libia continua a far carriera ben remunerata dentro e fuori la politica” accusa su twitter il giornalista di Avvenire Nello Scavo. “Beata la terra che non ha bisogno di eroi, diceva Brecht. La Calabria non è beata. Ha avuto bisogno di un eroe moderno, i cui valori sono stati apprezzati nel mondo e invece di considerarlo un figlio da onorare ha fatto vincere il male che ancora c’è e che condanna i tentativi di riscatto di quella terra” è l’amaro commento di Basilio Rizzo, primo firmatario della mozione per conferire la cittadinanza onoraria di Milano a Mimmo Lucano, votata a maggioranza dal Consiglio Comunale nel 2018. “Gli Umanisti di tutta Italia esprimono la più sincera solidarietà a Mimmo Lucano per le vicende giudiziarie di cui è evidentemente vittima e manifestano la propria disponibilità a sostenere, con varie iniziative, colui che rappresenta un esempio nel nostro paese di accoglienza e integrazione nel rispetto dei diritti umani”. “Sembra di esser ritornati negli anni Cinquanta. Trattare con la mafia si può, aiutare gli ultimi no, questo è il messaggio uscito dalle aule di tribunale negli ultimi giorni. Così non va. Serve un’alternativa alla normalizzazione imperante e il laboratorio calabrese può essere un banco di prova a partire dalla vicenda umana e politica di Mimmo Lucano” sostiene Antonio Ingroia, Presidente di Azione Civile-Popolo per la Costituzione.