Venerdì di passione per Salvini e la sua Lega. Non solo il caso Siri, ma anche l’assunzione a palazzo Chigi del figlio di Arata, l’uomo dell’eolico siculo

Tegole a catena sulla Lega di Salvini per il quale quello di oggi è stato un venerdì santo di vera passione anche se la sensazione è che qui si abbia a che fare non certo con Gesù ma semmai con i ladroni. Per rimanere in tema speriamo che Di Maio non faccia ancora una volta come per il caso Diciotti come Ponzio Pilato . Dopo la torbida vicenda che interessa il sottosegretario Armando Siri è emerso un altro rapporto che non è certo un reato ma dimostra in maniera inequivocabile i legami tra la Lega, e quindi non solo Armando Siri, e Paolo Arata l’imprenditore ex parlamentare forzista indagato assieme al sottosegretario Siri per corruzione. La vicenda riguarda il figli di Arata Federico che risulta essere assunto a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti. Federico Arata, di professione architetto secondo voci ricorrenti sarebbe in realtà il trait-d’union tra Salvini e l’ideologo del sovranismo Steve Bannon. Arata junior ha firmato un contratto di consulenza con il Dipartimento programmazione economica che è stato registrato alla Corte dei Conti. La domanada che sorge spontanea è se il Movimento 5 Stelle sapeva o si era “distratto”, comunque i pentastellati cercano di metterci una pezza e in una nota scrivono: “La domanda che, per una questione di opportunità politica, ci poniamo, è se Salvini fosse a conoscenza di tutto questo. Ci auguriamo e confidiamo che il leader della Lega sappia fornire quanto prima elementi utili a chiarire ogni aspetto. Non solo al M5S, con cui condivide un impegno attraverso il contratto di governo, ma anche ai cittadini”.
Una domanda che probabilmente ha insita la risposta . Intanto il Partito Democratico investe il premier Conte e gli chiede di riferire in Parlamento sul perchè dell’assunzione.

Il sottosegretario per le Infrastrutture e senatore della Lega Armando Siri è indagato dalla procura di Roma per corruzione