Via libera in Senato al disegno di legge che istituisce l’ennesima giornata commemorativa, ora tocca agli Alpini
Approvato il 5 aprile dal Senato il disegno di legge che istituisce la giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini, nulla di nuovo dato che era stato “licenziato” dalla Camera il 25 giugno 2019 ma ovviamente c’è che grida allo scandalo perchè la giornata scelta è il 26 gennaio, giorno della battaglia di Nikolajewka. Il provvedimento è stato votato con 189 voti a favore, nessun contrario e un astenuto. E’ diventato quindi legge e ogni anno il 26 gennaio di ogni anno verrà celebrato in ricordo, viene detto, dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943, durante la seconda guerra mondiale. Ed è proprio sulla “emblematica” scelta della data del 26 gennaio, giorno in cui ricorre l’anniversario di una battaglia nella ritirata di Russia, che vale la pena fare una riflessione. Se da un lato infatti gli Alpini hanno dimostrato nella loro storia una non scontata operatività non solo in guerra ma di grande umanità civile spendendosi in decine di operazioni durante catastrofi naturali, sia in Italia che all’estero, scegliere come data quella di una battaglia nel corso della ritirata di Russia nel corso di una guerra d’aggressione sbagliata, è stato un errore, anche se in realtà a ben vedere ad essere commemorata non è l’azione militare inserita in una ritirata disastrosa, ma il ricordo dei circa 40.000 Alpini che rimasero indietro e morirono nella neve, dispersi o catturati, sulla cause della loro sorte il giudizio storico è già stato dato al di là di ogni dubbio. Insomma in quell’evento non c’è nulla da festeggiare. Ma come andiamo ripetendo ad ogni occasione, anche quando la data istituenda riguarda altre vicende, l’istituzione di “giornate” commemorative su qualsiasi fatto non ci appassiona, non solo perchè diventa, nella maggioranza dei casi, una riga sul calendario, ma perchè troppo spesso alla base vi sono motivazioni che vanno oltre l’evento che si vuole ricordare, magari una voglia di “bilanciare” fatti storici divisivi che lascia il tempo che trova, quando utile solo a cercare nuova visibilità quando il passato avendo invece tentennamenti sul presente. Lo stesso avverrà anche per gli Alpini anche se viene spiegato che con il 26 Gennaio si vogliono evidenziare più che le attività di guerra le iniziative benefiche e solidali, promosse in tutta Italia, dalle penne nere anche attraverso le attività meritorie dell’associazione nazionale alpini. Non dimentichiamo che le azioni e la storia devono trovare ben altri spazi di studio e discussione e quindi, per l’amor di Dio lasciamo perdere il calendario.