Il presidente Mattarella a Udine per ricordare alla vigilia del I° maggio il giovane Lorenzo Parelli morto sul lavoro
Bene ha fatto il capo dello stato Sergio Mattarella ad affrontare il tema della sicurezza del lavoro a ridosso del primo maggio. Benissimo lo abbia fatto dalle aule della scuola udinese frequentata da Lorenzo Parelli, lo studente morto a gennaio in un incidente nel suo ultimo giorno di alternanza scuola – lavoro. Come ci si ricorderà, il ragazzo, 18 anni, morì a causa di un incidente nel capannone di una fabbrica di Lauzzacco, la Burimec. Prima di incontrare la scolaresca il presidente della Repubblica si è intrattenuto a porte chiuse con i genitori e la sorella di Lorenzo. Successivamente ha raggiunto i ragazzi che lo stavano aspettando nella palestra dell’istituto salesiano Bearzi di Udine. “La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto, una necessità, assicurarla un dovere inderogabile. Questa esigenza fondamentale sarà al centro della cerimonia di dopodomani, Primo Maggio, al Quirinale”, ha detto il Capo dello Stato. “Anticipiamo la celebrazione della Giornata del Lavoro, in omaggio a Lorenzo e a tutti coloro che hanno perso la vita sui luoghi di lavoro, affinché si manifesti con piena chiarezza che non si tratta di una ricorrenza rituale o astratta ma di un’occasione di richiamo e riflessione”.
Giovani e diritto al lavoro
“Quando si parla di diritto al lavoro, di diritti del lavoro, di diritti sui posti di lavoro spesso non sono i giovani al centro delle preoccupazioni. È un atteggiamento sbagliato. Il valore del lavoro – ha aggiunto Mattarella- per voi giovani, e per chiunque, non può essere associato al rischio, alla dimensione della morte. La sicurezza sul lavoro si trova alle fondamenta della sicurezza sociale, cioè del valore fondante di una società contemporanea”. “La cronica mancanza di lavoro per le nuove generazioni è una questione che va affrontata con impegno e determinazione. Il ritardo che ci mette in coda alle statistiche europee, con il quale gran parte delle nuove generazioni riesce a trovare una occupazione non è condizione normale. Sono quindi apprezzabili i percorsi che accompagnano i giovani ad entrare nel mondo del lavoro – ha osservato Mattarella – Un mondo che deve rispettarli nella loro dignità di persone, di lavoratori, di cittadini. Che dia ai giovani quel che loro spetta, che consenta loro di esprimere le proprie capacità, affinché possano costruire il domani. È una necessità per il futuro stesso della intera società”.
La morte di Lorenzo Parelli
Le indagini sulla morte di Lorenzo Parelli, affidate ai Carabinieri di Palmanova e coordinate dalla Procura di Udine, hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo di Pietro Schneider, 71 anni, legale rappresentante dell’azienda Burimec, e dell’operaio Claudio Morandini, 58 anni di Rive d’Arcano, il primo collega a portargli soccorso, subito dopo che il 18 enne fu colpito dalla barra d’acciaio. “Resta privato quando ci siamo detti nell’incontro con il Presidente, ma l’obiettivo di una maggiore sicurezza è condiviso, da Mattarella, e questo lo ha espresso con molta chiarezza”, ha specificato il padre di Lorenzo mentre la sorella, Valentina, ha raccontato a margine che “l’incontro è stato molto emozionante e il presidente è stato molto corretto nel ricordare mio fratello e tutti gli studenti che seguono questo percorso di studi. Siamo qui per Lorenzo – ha detto ai giornalisti – e vogliamo fare in modo che né lui, né l’impegno per la sicurezza vengano mai dimenticati”. Di Lorenzo Mattarella ha detto: “La natura del percorso formativo lo aveva portato in azienda. Ma è accaduto ciò che non può accadere, ciò che non deve accadere. La morte di un ragazzo, di un giovane uomo, con il dolore lancinante e incancellabile che l’accompagna è qui a interrogarci affinché non si debbano più piangere morti assurde sul lavoro”.
Parole anche per la crisi Ucraina
Il Capo dello Stato ha anche speso parole per l’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina: “Nel momento in cui la ripresa sembrava avviata, anche con ritmi maggiori rispetto a molte delle previsioni, è intervenuta una guerra insensata, provocata dall’aggressione militare russa contro il popolo ucraino, che va sostenuto nella sua resistenza”.