Ultimi giorni per visitare la mostra “INTEGRAZIONI n. 28 – Altre prospettive”, il lavoro corale di ARTE 4, gruppo composto da Paola Bellaminutti, Silvana Croatto, Annalisa Iuri, Renza Moreale. Fino al 3 luglio a Palazzo Morpurgo le artsite condivideranno con i visitatori il loro meraviglioso percorso creativo lungo oltre 20 anni. Dalla pittura alla grafica al libro d’artista, in circa 30 opere le artiste raccontano il Friuli, con diversi linguaggi, offrendo una ricerca storica sul territorio (Campoformido, il Cormor, San Vito al Tagliamento, l’Abbazia di Rosazzo, Moggio Udinese, Venzone, Udine).  L’evento era stato programmato per il 2020, ma a causa della pandemia ha trovato spazio solo due anni dopo con una Antologica in cui ogni artista esprime le sue peculiarità: Bellaminutti vede nei dettagli quello che agli altri sfugge, Croatto è attratta dalle periferie, dall’arte di strada, Iuri ha una sensibilità immediata, di pancia, Moreale insegue l’assenza, il vuoto. Ingresso libero, orari apertura: sabato 10.30-12.30, 17-19, domenica 10.30-12.30.

Cenni sulla mostra

Tra le opere in mostra, una ricerca su Udine, città alla quale ogni artista ha dedicato due opere. Partendo dal vissuto quotidiano, questa sezione dell’esposizione valorizza aspetti inconsueti della città: scorci ambientali, architettonici, punti di vista inediti. il libro d’artista “Marilenghe” (creato per il progetto regionale “1420 fine del Patriarcato di Aquileia e inizio della dominazione veneziana in Friuli”) comprende una commistione di elementi: parole scritte o suggerite attraverso la semplice realizzazione di una iniziale, frasi tratteggiate da un colore, simbologie, citazioni poetiche e ambientali come le vie di comunicazione o elementi territoriali caratteristici friulani. Uno sguardo non solo rivolto al passato ma anche alla contemporaneità nel tentativo di rendere evidente, attraverso il filo rosso di una lingua, il senso di appartenenza a un popolo. Nell’installazione “Dissonanze contemporanee” le artiste si muovono nelle contraddizioni che lacerano il nostro tempo e le aritmie storico-artistiche che, con la loro imprevedibilità, turbano qualsiasi attesa, elevando la dissonanza ad emblema del contemporaneo. Motivi e suggestioni disarmoniche che scuotono la vita e l’arte di oggi, dove la crisi ambientale planetaria e la guerra sembrano ridurre al minimo anche i sogni di speranza.