1944: L’efferata uccisione del quindicenne Giovanni Ragogna, scoperta una targa a sua memoria
Sabato 6 luglio alle ore 10.30, presso il Mulino Zatti a Cavasso Nuovo (PN) si è svolta la cerimonia di scopertura della targa in memoria del quindicenne Giovanni Ragogna, ucciso con una raffica di mitra da un ufficiale del Luftwaffe.
Dopo il saluto del neo Sindaco di Cavasso Nuovo (PN) Bier Michele e dei rappresentanti delle Associazioni combattentistiche, è intervenuto il Dott. Roberto Tirelli vice Presidente dell’Associazione Osoppo Friuli che tra l’altro ha così ricordato.
Il Btg. Roiatti con sede a Frisanco (PN), comandato da Falco Vincenzo Deotto, si distinse con molte azioni di sabotaggio ed agguati avverso nazifascisti in una vasta area della pedemontana occidentale, tanto da identificare, catturare ed eliminare una donna spia fascista a Fanna (PN).
In questo paese vi era insediata la Luftwaffe tedesca ed unitamente a fascisti locali escogitarono una trappola per vendicare la delatrice dell’esercito tedesco.
Col falso intento di collaborare con i combattenti della resistenza, qualcuno riferì a Falco che alcuni giovani di Fanna (PN), anziché militare nella Milizia fascista, avrebbero preferito unirsi al Btg. Roiatti.
il “nunzio” propose al comandante un appuntamento di presentazione degli aspiranti partigiani per il 28.07.1944 nei pressi del mulino di Cavasso Nuovo (PN), vicino al torrente Meduna.
Falco si dimostrò disponibile e subito dopo informò i suoi combattenti di zona dell’abboccamento, raccomandando però la massima circospezione.
Conoscendo l’ambiente particolarmente ostile di Fanna (PN) ed annusando un possibile tranello, la delegazione garibaldina del Btg. Roiatti decise di non presentarsi all’appuntamento.
Infatti, nel giorno, ora e luogo concordati, all’improvviso giunse invece un autocarro con a bordo una nutrita pattuglia di soldati tedeschi, comandati da un Ufficiale.
I militi scesero dal mezzo e si avvicinarono verso la casa isolata ed abitata da una vedova, con tre fanciulli, due maschi ed una femmina, il più grande di soli 15 anni (nacque il 07.09.19289, ma fisicamente prestante).
Non trovando altre persone, l’ufficiale tedesco, senza far motto o richiesta di documentazione d’identità, trascinò lo sventurato quindicenne fuori dall’abitazione e sulla soglia dell’entrata lo assassinò con una raffica di mitra, davanti agli occhi del fratellino e della sorellina.
La madre intensa ai lavori domestici al piano superiore, scossa dagli spari, si affacciò e vide il primogenito riverso in una pozza di sangue.
Probabilmente l’Ufficiale tedesco ritenne che quel giovane, dall’apparente età di circa venti anni, fosse un partigiano nelle vesti di componente della famiglia con compiti di ricognizione preventiva. Fu commesso un atroce delitto, poiché il giovanissimo Giovanni Ragogna, serio e buono, non si interessò mai di politica.
Tutto il paese partecipò sgomento ed indignato al suo funerale ed in breve poi molti giovani e meno giovani non ebbero esitazioni ad arruolarsi nei vari battaglioni di partigiani osovani e garibaldini già operanti nella Val Cellina e Val Tramontina.
La salma di Giovanni Ragogna giace nel mausoleo del cimitero di Cavasso Nuovo (PN), accanto ad altri Martiri partigiani osovani e garibaldini,
Renzo Della Valentina
figlio di Romano, Comandante di Compagnia Btg. osovano Val Meduna,
che ripetutamente ricordava questo tristissimo evento.