A Casa Cavazzini inaugura “Antonio Bardino. Il respiro delle piante”

Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine e il Liceo Classico Statale Jacopo Stellini di Udine sono lieti di presentare la personale di Antonio Bardino Il respiro delle piante, curata da Daniele Capra. Il progetto – realizzato in partnership con l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato alla Salute del Comune di Udine – è un unicum nel panorama espositivo del nostro paese e nasce da una sinergia tra istituzioni grazie a cui vengono a unirsi arte contemporanea e partecipazione collettiva degli studenti. Il respiro delle piante è costituito, infatti, da una mostra e da un programma di collaborazioni che mette al centro gli studenti.

L’evento è il primo episodio di “Future Life”, il progetto che nei prossimi anni sarà sviluppato all’interno della nuova project room del museo, ubicata al primo piano dell’edificio. Esso si articolerà in una serie di mostre personali degli artisti più rappresentativi della creatività contemporanea a cui verrà chiesto di misurarsi con le tematiche proposte dall’Agenda 2030 dell’ONU. Agli artisti selezionati si chiederà di lavorare focalizzando i 17 obiettivi individuati dal documento, sotto il profilo della sostenibilità ambientale e del benessere socioeconomico.

“Con la mostra ‘Antonio Bardino. Il respiro delle piante’ Casa Cavazzini, il nostro museo d’arte moderna e contemporanea, consolida un ruolo istituzionale che la vede affermarsi come una delle realtà più mobili e attive nel contesto regionale dell’arte contemporanea”, commenta l’assessore alla Cultura Federico Pirone. “Su spinta della nostra amministrazione dopo molti anni – spiega l’Assessore – riapre al suo interno una project room dedicata alla promozione e valorizzazione della creatività del nostro tempo, e lo fa all’interno del progetto “Future Life”, ostinatamente orientato alla sostenibilità del mondo di domani. Quella che inaugura oggi è un’esposizione di valore, che si avvale della collaborazione del Liceo classico “Jacopo Stellini”, istituito scolastico d’eccellenza dove è stato realizzato un importante progetto dedicato alla cura di sé e degli altri attraverso le piante e il mondo vegetale, il tutto nella cornice istituzionale di un progetto come “Città Sane”. L’intersezione tra ambiti e livelli differenti sotto lo sguardo laterale di un pittore come Antonio Bardino – conclude – ha prodotto risultati molto interessanti che la mostra restituisce con efficacia e che stimolano una riflessione utile a tutti noi per affrontare in modo diverso un futuro che ci scuote e ci agita sempre di più”.

La mostra raccoglie una quindicina di lavori su tela realizzati da Bardino negli ultimi anni che hanno per tema le piante da appartamento e la presenza dell’elemento vegetale in contesti fortemente antropizzati. La mostra indaga la vitalità della natura e la sua presenza silenziosa, ma vitale e debordante, che sembra sfuggire al controllo umano. Le piante dipinte da Bardino diventano dei lussureggianti pezzi di paesaggio vegetale, degli inattesi e selvaggi ritagli di natura ospitati nella cattività delle mura domestiche. Le opere saranno ospitate sia a Casa Cavazzini (nella project room al primo piano e nell’appartamento) che presso l’Aula Magna dello Stellini.

A questo è affiancato un programma di collaborazioni con gli studenti del Liceo Stellini che prevede la collocazione di piante domestiche negli spazi del museo in cui sono allestite le opere, la loro cura, e un programma di visite guidate portato avanti dagli stessi studenti durante il periodo mostra. Tale progetto è la naturale evoluzione de La natura entra a scuola: le piante in classe, realizzato presso il Liceo Stellini sotto la guida dei docenti Claudio Bardini e Roberta Costantini. L’iniziativa ha visto, negli scorsi mesi, gli studenti insieme agli insegnanti e al personale ATA dello Stellini adottare alcune piante domestiche negli spazi delle classi e prendersene cura sia nei periodi di scuola che durante le vacanze. Una pratica di benessere individuale e di attenzione nei confronti della collettività e dell’ambiente.

Nell’ottica della partecipazione e del ruolo attivo degli studenti nello spazio pubblico, la mostra di Bardino è così l’occasione per estendere delle buone pratiche anche agli spazi di un’istituzione espositiva, stimolando la conoscenza e la frequenza del museo. Gli studenti, inoltre, saranno coinvolti in attività di guida della mostra rivolte sia al pubblico giovanile delle scuole superiori, che ai visitatori di Casa Cavazzini.

La ricerca di Antonio Bardino (Alghero, 1973) è caratterizzata da un interesse verso i contesti antropizzati, la natura e gli elementi vegetali, che per l’artista testimoniano, con la loro floridezza, forme di resilienza al feroce potere antropico. Per Bardino – dedito in maniera esclusiva alla pittura a olio – alberi, piante da giardino o da appartamento costituiscono i personaggi ribelli di un terzo paesaggio che è in opposizione alla presenza umana, che viene del tutto ignorata e silenziata. Sono i vegetali a parlare, a costruire un nuovo mondo e a serbarne memoria per i posteri, con i loro vividi colori.

Bardino ha esposto, tra gli altri, presso il Museo d’Arte contemporanea, Lissone (Mb); Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Codroipo (Ud); Palazzo della Permanente, Milano; MLAC, Università La Sapienza, Roma; Galleria Comunale di Arte Contemporanea, Monfalcone (Go); Museo Varoli, Cotignola (Ra); Museo Civico, Bassano del Grappa (Vi); Dolomiti contemporanee, Casso (Pn); Centro di Educazione e Documentazione Ambientale e Paesaggistica, Tempio Pausania (Ss); Fondazione Bartoli Felter, Cagliari; Palazzo Frisacco, Tolmezzo (Ud); Palazzo Ducale, Sassari; Gallery Oxholm, Copenaghen (DK); Museo Casa Manno, Alghero (Ss); RAVE East Village Artist Residency, Soleschiano (Ud); Sponge Arte contemporanea, Pergola (Pu); Museo della Cantieristica, Monfalcone (Go); MARS, Milano; Casa della musica, Cervignano (Ud); ArtVerona, Verona; Torre di Markellos, Aegina (GR); Maravee, Gemona del Friuli (Ud); CARS, Omegna (Vb); Museo del Paesaggio, Pallanza (Vb); DobiaLab Dobia, Staranzano (Go). L’artista vive e lavora a Udine.