A Gonars ricordati i morti del campo di concentramento fascista
Migliaia di uomini, donne, anziani e bambini, deportati dalle zone occupate dalle forze armate dell’Italia fascista fra il 1942 e 1943 furono rinchiusi nel campo di concentramento di Gonars. Le difficili e non certo casuali condizioni della prigionia causarono la morte di circa 500 persone compresi 70 bambini di meno di un anno. Questa mattina nel giorno in cui si commemorano i defunti sono stati ricordati in una cerimonia. Nel corso dei decenni ad un primo monumento jugoslavo si aggiunsero quelli di Slovenia, Croazia e Italia, ora il sindaco di Gonars, Ivan Boemo, vorrebbe unirli fra l’oro con un’opera d’arte, un ponte che colleghi i tre monumenti con al centro una bandiera bianca che indiche la pace e la fratellanza. Da Lubiana a rendere omaggio è arrivata Vesna Humar, sottosegretaria del ministero per gli sloveni nel mondo. Presente anche la presidente dell’Anpi, Antonella Lestani. Da registrare la nota della consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra Serena Pellegrino: “Gli eventi bellici e le tragedie umane del Novecento, che vengono ricordati durante le commemorazioni, sono necessarie per mantenere e agire in modo da garantire una pace duratura.” “La memoria rinnovata permette di leggere con responsabilità quanto sta accadendo ancora in molti Paesi ove sono accesi focolai di guerra, le cui popolazioni stanno subendo gli effetti devastanti.” Prosegue l’esponente di Alleanza Verdi e Sinistra “Oggi abbiamo reso omaggio ai quasi 500 internati, sloveni e croati, del campo di concentramento di Gonars che sono morti a causa della repressione fascista tra il 1941 e il ‘43, mentre il Governo imperialista italiano, violento e antidemocratico, continuava a fare strame della popolazione slovena, macchiandosi di crimini di guerra, nella provincia di Lubiana.” E continua Pellegrino “Le testimonianze che sono state raccolte, e che in questi giorni sono esposte in una dettagliata mostra ad Aquileia, descrivono nei particolari quali efferate azioni sono state inferte a uomini, donne e bambini, facendo patire loro fame e subito soprusi. A Gonars e a Visco i campi dì concentramento fascisti hanno lasciato una macchia indelebile nel nostro territorio.” La consigliera rossoverde conclude “ringrazio la presidente dell’ANPI, Antonella Lestani, e tutti coloro che, in modo trasversale, hanno avuto parole di rispetto e di vicinanza verso chi in questo momento sta subendo le stesse repressioni. Popoli innocenti, come quello palestinese e ucraino che da troppi anni vengono massacrati a causa di volontà egemoniche di governi violenti e aggressivi.”




