A proposito di elezioni
I dirigenti del PD sono lo specchio di quello che è rimasto del corpo di un vecchio partito smembrato da decine di divisioni, e tante difese di cause perse. Su tanti temi abbiamo dato segnali sbagliati. Sull’emigrazione ci siamo semplicemente suicidati. Minniti aveva provato a raddrizzare la barca perchè con il buonismo non si fa politica, ne’ si fa del bene. Dovevamo tenere l’elettorato di sinistra e conquistare quelli che sono contro la guerra, contro le bollette impazzite, dare un segnale che stavamo con loro, che eravamo loro.
La Repubbliche di Aiello
La mia esperienza politica è limitata ad Aiello dove ho fatto per alcuni anni il segretario di sezione venendo da una esperienza extraparlamentare dell’inizio anni Settanta. Eravamo al 16% in un paese dove il MSI prendeva il 12% , la DC 48% e il PSI il 18% . Nel 1988 eravamo a 72 iscritti in un paese di 1.600 votanti e alle elezioni comunali siamo arrivati al 46% . Poi con una lista come l’Ulivo, prima dell’Ulivo, abbiamo preso la maggioranza dopo la caduta del 1921 e l’incendio della casa del popolo. Eravamo un gruppo coeso che discuteva molto vivacemente, portavamo l’Unita in settanta famiglie, si ascoltava, si prendeva una lavata di testa, si spiegava. Quasi tutti gli ex segretari della DC e anche un sindaco, hanno formato la lista civica con noi, parlando di progetti, obbiettivi, speranze. Eravamo per una rottura drastica con i finanziamenti dell’Unione Sovietica dalla fine degli anni Settanta e per trovare un lavoro ai funzionari di partito. Eravamo una Repubblica. In Federazione ci prendevano per mattacchioni. Quel mondo è finito, poteva solo che finire a fronte dei cambiamenti tecnologici, della comunicazione, della penetrazione dell’ideologia del capitalismo finanziario e liberista, da distinguere da quello liberale.
Rubamazzetto
Di Repubbliche di Aiello ce n’erano migliaia in Italia e sono state lasciate andare. I segretari si sono succeduti dimenticando quanto di buono c’era in quelle esperienze. Chi vinceva la segreteria giocava come a rubamazzetto portando a casa tutta le carte, poi chi perdeva portava via le sue e se ne andava con il pallone come D’Alema o Renzi.
Ora non ci sono più molte carte e a mio avviso vanno disposte con ordine e semplicità. Battaglie contro il mondo disegnato dal capitale finanziario sarebbero velleitarie, inutili, stupide. Rimane la strada del lavoro sociale, dell’impegno sociale e culturale, prima che politico nelle sedi istituzionali, dove abbiamo già perso e continuando così potremo solamente continuare a perdere. Da quel corpo potranno nascere nuovi dirigenti che lo rispecchieranno. Non sarà più per me che ho 76 anni.
Speranze per una società più giusta e vivibile per tutti
A proposito di voto utile dico semplicemente che è indifferente, che la politica italiana è decisa altrove, che conta ciò che viene e ci verrà imposto dal capitalismo finanziario, fino ad un rapido saccheggio ed esaurimento delle risorse della Terra. Non vedo un bel scenario. Se poi uno talvolta vuol mettere una croce su una scheda, male non farà, lo farò anch’io se lo riterrò utile. Ora non lo era, il centro sinistra ha perso anni fa. La penetrazione dell’ideologia liberista ha trasformato ognuno di noi in un capitalista di se stesso, slegato da ogni contesto sociale. Ognuno di noi investe le conoscenze che ha e in base a quello viene remunerato, fine dei sindacati e dello stato sociale che caratterizza l’Europa dalla fine dell’Ottocento. Chi non “vale”, chi non consuma viene espulso dal mercato come un prodotto inutile, un rottame che sempre più spesso troviamo anche nelle nostre strade come in America e Inghilterra o nei “paesi in via di sviluppo”.
Questo non è un complotto segreto, è un progetto sotto gli occhi di tutti, è scritto nei bilanci delle Fondazioni americane che da cinquant’anni finanziano la diffusione del credo liberista come unico modello economico e sociale, come unica religione nel mondo. L’istruzione e la sanità, quelle buone, anche in Europa sono spinte verso il privato. Questa religione, il cui comandamento è l’individualismo e il consumismo, viene praticano tutti, anche se in forme diverse, dagli USA, all’Europa alla Cina, alla Russia, quest’ultime con varianti peggiori perchè la mancanza di libertà viene esercita con la forza e non con il condizionamento lento e penetrante. Meglio impegnarsi in attività sociali e culturali, al rapporto con le persone in carne e ossa, volendo e con prudenza anche in politica, soprattutto in qualche buona la lettura, e qualcosa sarà. Carlo Bressan
Consigli per la lettura: Vi segalo “Dominio” e “Il maiale e il grattacielo” di Marco d’Eramo, Feltrinelli, “Tutto scorre” di Vasilij Grossman, “Il mondo di ieri” e “Erasmo” di Stefan Zweig