A Udine ci sono invisibili sotto gli occhi di tutti. Prefettura e Comune di Udine compresi
Arriva gli onori della cronaca quello che gli operatori del settore, così come Prefettura e Comune di Udine sapevano da tempo. A Udine vi sono molti “invisibili”, ora la denuncia organica arriva dalla rete DASI FVG, che ha documentato lo stato dell’accoglienza, o meglio della non accoglienza, con un report presentato questa mattina al centro Balducci di Zugliano. La situazione più eclatante è quella che vede 150 persone che avrebbero diritto all’accoglienza che dormono precariamente ammassati in un’area dismessa della ex caserma Cavarzerani di Udine dove per altro sono ospitati altri 550 migranti più fortunati perché almeno la branda è “legale” e possono avere pasti caldi. L’area in questione, ribattezzata dagli stessi ospiti “la moschea” , secondo quanto detto e documentato fotograficamente, è fatiscenze e forse con il tetto in ondulina d’amianto, priva di servizi igienici e quindi non idonea ad ospitare nessuno. Sempre secondo il racconto degli operatori Dasi e quanto scritto nel report che alleghiamo in calce fino a poco tempo fa i 150 invisibili dormivano in giacigli a terra, ora sono arrivate delle brande, ma rimane l’ammassamento. Insomma una cosa inaccettabile per una città che si professa civile, come detto in apertura, tutto è da tempo a conoscenza di Prefettura e Comune. Il report oltre alal denuncia avanza alcune proposte che riportiamo, mentre per gli interessati il report è scaricabile dal link in calce.
Le proposte
Alla luce di quanto emerso dalla nostra attività di monitoraggio, con l’intento di offrire un contributo al miglioramento delle condizioni di vita di tutte le persone senza accoglienza e a quella dei richiedenti asilo
presenti sul territorio comunale, si indicano di seguito alle istituzioni competenti alcune proposte.
Alla Prefettura di Udine chiediamo:
1. di garantire l’accoglienza alle persone che ne hanno diritto, provvedendo progressivamente a reperire nuove strutture idonee;
2. di provvedere ad un netto incremento, di concerto con il Ministero dell’Interno, del numero di trasferimenti dei richiedenti asilo da Udine verso CAS ubicati in altre aree del territorio nazionale;
3. di attivare un programma di medio termine finalizzato alla progressiva riduzione del numero di posti di accoglienza nell’ex caserma Cavarzerani, anche promuovendo, di concerto con il Comune di Udine,
l’istituzione di posti CAS con modalità più diffuse, come positivamente si sperimentò con il progetto “Aura” negli anni 2013-2018, da destinare all’accoglienza dei richiedenti asilo che rientrano nelle
previsioni del d.lgs 142/2015.
Al Comune di Udine chiediamo:
1. di adoperarsi insieme alla Prefettura di Udine, nel principio della leale collaborazione tra pubbliche amministrazioni, per il reperimento, in tempi brevi, di strutture abitative nelle quali collocare il numero
di posti di accoglienza (circa 150) che finora è stato assicurato con la sopra descritta inaccettabile concentrazione di ospiti all’interno della Caserma Cavarzerani; l’Ente Locale non può infatti accettare,
essendone a conoscenza, che sul proprio territorio vi siano situazioni di degrado e di pericolo come quelle oggetto del presente rapporto, anche se all’interno di una struttura gestita da altra Pubblica
Amministrazione;
2. di ampliare la rete dei dormitori garantendo l’utilizzo per l’intero periodo dell’anno di un numero di posti adeguato ai reali bisogni di un territorio di frontiera che vede la necessità di assicurare un’assistenza umanitaria non solo a chi stabilmente si trova sul territorio, ma anche a chi vi rimane temporaneamente;
3. di proporre la propria collaborazione alla Prefettura di Udine per l’attivazione di strutture di accoglienza CAS coordinate dal Comune che abbiano quanto più possibile le caratteristiche positive delle strutture afferenti al SAI, anche in vista dell’avvio del programma SAI da realizzarsi nel territorio;
4. di avviare al più presto tutti i passi necessari per costruire in tempo utile la rete territoriale che si occuperà del programma SAI la cui riattivazione ed ampliamento rientra negli impegni assunti dall’Amministrazione in carica.
Riteniamo, in conclusione, che la politica debba esprimere coraggio, lungimiranza e capacità di progetto traducendo sul piano pratico i valori di solidarietà e giustizia sociale, dando sostegno alle persone più fragili
e svantaggiate, troppo spesso condannate all’invisibilità e alla marginalità. Udine, 26/04/2024
Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale FVG
Associazione ARUM, Associazione La Tela, Associazione Strada Facendo Manzano, Centro di Volontariato Internazionale ODV (CeVI) -UD-, Centro di Accoglienza “Ernesto Balducci” Zugliano -UD-, Comitato No
Autonomia Differenziata FVG, Comitato StopTTIP -UD-, Donne in Nero -UD-, CGIL -UD-, Ospiti in Arrivo, Rete Radié Resch -UD-, Time for Africa.
Report sulle persone fuori accoglienza a Udine_240424_141414