A Udine si è svolto il primo convegno territoriale 2019 di CAS.SA.COLF, la Cassa di Assistenza per collaboratori familiari

Una sala gremita da un centinaio di persone, tra cui Lavoratori addetti ai servizi di assistenza familiare, rappresentanti sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf, delle famiglie (datori di lavoro) Domina, Fidaldo, Assindatcolf, hanno seguito il primo Convegno 2019 di CAS.SA.COLF, organizzato in Friuli Venezia Giulia a Udine. Dalla giornata di studi imperniata sul tema “CAS.SA.COLF per il supporto al Welfare Familiare” ed associata ad una tavola rotonda e ad un dibattito, sono emersi gli obiettivi principali che l’Istituto e i partecipanti al Convegno si sono prefissi. Vale a dire: sostenere una politica di sostegno del welfare familiare, cercare un’unità di intenti tra associazioni datoriali e parti sindacali in vista del rinnovo del Ccnl, dar vita a percorsi che permettano la formazione e la certificazione del collaboratore familiare, sostenere campagne di informazione e di promozione mirate alla contrattualizzazione dell’intera categoria, contrastare il lavoro “nero”, ottenere dal futuro Governo sgravi fiscali sia per le Famiglie che per i Lavoratori.
Relatori ed esperti conoscitori del settore hanno trattato l’argomento. Per impegni inderogabili, l’Assessore Regionale con delega al Lavoro, Alessia Rosolen, ha ufficialmente aperto i lavori del Convegno. «Dobbiamo dare specificità al lavoro domestico il quale riveste un’importanza crescente in Friuli Venezia Giulia. Si impone la scrittura di norme che sappiano prevenire il futuro. Nel raggiungimento di questo scopo siamo “in itinere”. Abbiamo avviato il progetto “Sì con te” rivolto alla famiglia». Subito dopo, Lorenzo Gasparrini, il Presidente di CAS.SA.COLF, nel suo intervento, ha voluto porre in primo piano la necessità di fare sistema «Datori di lavoro (leggasi famiglie) e lavoratori creino un fronte comune, affinché sia veramente sostenuta dal Governo e dalle Istituzioni/dagli Enti, una politica di interventi a favore della famiglia – ha detto – Il costo medio annuo di una badante/colf è stimato intorno ai 16 mila euro annui. Le famiglie italiane sborsano 450 milioni di euro per l’assistenza. E’ necessaria una politica che consenta detrazioni fiscali o sarà difficile contrastare il fenomeno del lavoro in nero». Ha fatto seguito, Gianna Da Ronch, Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro Udine-Pordenone, che ha sottolineato gli aspetti dell’attività ispettiva nel settore. «Nel 2018 abbiamo ricevuto 426 segnalazioni, scoperto 4 casi di lavoro irregolare ed eseguito 20 conciliazioni con esito positivo in sede monocratica. Eseguita anche un’attività di prevenzione nelle scuole durante la quale si è potuto incontrare 400 ragazzi della media superiore. Sono stati informati soprattutto in merito all’importanza dei contratti di lavoro». Antonino Rizzo, dirigente regionale Friuli Venezia Giulia – Entrate contributive, ha fornito una serie di dati specifici della Regione. «In Friuli Venezia Giulia ci sono oltre 15 mila lavoratori impegnati nell’attività di assistenza familiare – ha elencato – Rappresentano l’1,76 per cento del totale in Italia. Il 92 % è di genere femminile, di nazionalità romena in maggioranza, oltre 8700, seguite dalle collaboratrici familiari ucraine, 4300 circa e da quelle italiane, oltre 4200. Tra il 2015 e il 2018 la crescita delle iscrizioni ha registrato un incremento del 97 %».

Agata Bosco, responsabile dell’Agenzia flussi contributivi della Direzione provinciale di Trieste, ha fornito chiarimenti sull’attività di controllo svolta nei riguardi dei datori di lavoro (leggasi famiglie) cosiddetti “silenti”. «Abbiamo provveduto alla verifica della correttezza dei dati raccolti – ha spiegato – In particolare abbiamo controllato coloro che sino ad un certo periodo hanno provveduto ai versamenti poi li hanno sospesi, i cosiddetti “silenti”. Ciò ha consentito un recupero dei crediti contributivi».
L’intervento di Carmen La Bella, Direttrice territoriale Inail di Udine-Pordenone, ha messo in risalto un fenomeno: l’alta incidenza del lavoro domestico in campo infortunistico. «Nel quinquennio 2014/2018 l’incremento degli infortuni domestici in Friuli Venezia Giulia è stato del 18 per cento. Le mura di casa che vengono considerate sicure, molto spesso, proprio per la sicurezza che infondono, nascondono molteplici insidie. Per dare la percezione dei rischi, di quel che può accadere, è necessario informare per prevenire».
Come previsto dal programma, è stata inserita una novità: la proiezione di un cortometraggio realizzato dal regista e attore Claudio Alfredo Alfonsi dal titolo “L’altra metà in luce”. Interpretato dall’attrice Erika Blanc nel ruolo dell’anziana bisognosa di cure, il “corto” ha commosso e stupito la platea per la veridicità dei contenuti. «E’ stato ispirato da una storia vera – svela l’autore – Il rapporto di lavoro tra una badante e la sua assistita si trasforma in un rapporto sociale, talvolta conflittuale, ma pur sempre di grande intensità. Sono completamente assenti i familiari, così come accade molto spesso: l’unica persona vicina resta l’assistente domestica».
Le conclusioni di questa prima parte di convegno sono state curate dal Vice Presidente di CAS.SA.COLF, Rosetta Raso che ha reso noti i dati di CAS.SA.COLF. e ha chiarito quali passi sono necessari per giungere al rinnovo del Ccnl del lavoro domestico. Ha inoltre illustrato le prestazioni fornite. «Su 894 mila lavoratori regolari, 358 mila sono iscritti a CAS.SA.COLF – ha fatto presente – Un risultato decisamente positivo che ci incoraggia e ci spinge a promuovere queste valide iniziative di informazione e confronto tra le parti sociali nei territori, anche in futuro. Serve però dar vita ad un sistema di incentivi che renda possibile una riduzione degli oneri a carico della famiglia, come avviene in Francia ad esempio. Diversamente, il lavoro in nero non emergerà. Serve un patto della famiglia. Le prestazioni che forniamo a chi si iscrive sono eccellenti nel rapporto qualità/costi».
Al termine si è svolta la prevista Tavola Rotonda dove le parti sociali si sono confrontate sul tema “Sviluppo e prospettive di CAS.SA.COLF. e della bilateralità nella contrattazione ”. Vi hanno partecipato: Michele Carpinetti, Responsabile della bilateralità della FILCAMS-CGIL, il quale ha sottolineato l’importanza di stabilire un confronto con il Governo e con le Istituzioni, anche in sede di Convegno; Adriano Giacomazzi, Segretario Generale della FISASCAT CISL Friuli Venezia Giulia, ha posto l’accento sulla bilateralità e ha ribadito che l’”Abc” di questa attività domiciliare, sempre più specifica, è la formazione. Mauro Munari, tesoriere Uiltucs, si è soffermato sulla necessità di forti azioni di sostegno ai servizi da offrire alle famiglie da parte delle Istituzioni e delle amministrazioni pubbliche, Regioni in particolare; Livia Scansani, Consigliere dirigente di Federcolf, ha voluto stigmatizzare la necessità di profondere impegno nel mettere in contatto due bisogni, quelli che riguardano famiglie e Colf; Gioacchino De Marco, consigliere di ASSINDATCOLF e friulano, si è concentrato sull’aumento del fenomeno dell’assistenza familiare in Friuli Venezia Giulia soprattutto riferita alle badanti, dal 2008 ad oggi un incremento del 450%. Ha chiuso i lavori Lorenzo Gasparrini, in veste di Segretario Generale di DOMINA, che ha proposto, in sede di rinnovo del Ccnl e l’incontro tra i datori di lavoro e le parti sociali fissato tra una decine di giorni, più bilateralità e un’apertura a nuove ipotesi di accordo. Ha ringraziato poi tutti i relatori i quali in Friuli Venezia Giulia hanno deciso di aderire immediatamente all’iniziativa di CAS.SA.COLF.

Dal pubblico una mamma è intervenuta in dibattito, ricordando a tutti che la necessità di dotarsi di una badante e di affrontare gradi sacrifici, non è un problema che riguarda solo chi ha anziani bisognosi in famiglia, ma anche chi ha bambini bisognosi e che per tutta la vita non potranno fare a meno di assistenza.
Il nuovo appuntamento con CAS.SA.COLF è previsto a Bologna.