AAA medici e infermieri cercasi. Missione di reclutamento “lombarda” di Bertolaso in Argentina e Uruguay

L’assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha illustrato ieri in una conferenza stampa i risultati della missione in Argentina e Paraguay finalizzata al reclutamento di personale sanitario. Da parte delle autorità locali è stata comunicata la disponibilità di oltre 3.000 infermieri interessati e di più di 500 medici, mentre direttamente in Regione sono arrivate 50 mail di professionisti che, su iniziativa personale, hanno manifestato interesse a lavorare in Lombardia. A questo punto viene spontaneo pensare ad un prossimo viaggio dell’assessore Riccardo Riccardi sulle orme lombarde.
“La missione aveva come obiettivo, ha spiegato Bertolaso,  una cooperazione bilaterale, senza creare alcuna difficoltà alle strutture locali, anzi in piena sinergia con le istituzioni argentine e paraguaiane e le associazioni di categoria del territorio”, ha precisato Bertolaso. “Entro dicembre potrebbero essere assunti i primi infermieri”. È già in fase di programmazione l’indizione di un nuovo bando per medici e infermieri rivolto al personale italiano. Successivamente, qualora non dovessero essere coperti tutti i posti disponibili da parte degli infermieri italiani, si avvieranno i bandi per personale proveniente da specifiche università dei Paesi con cui si avvia la collaborazione. Si tratterà di avvisi a tempo determinato (quelli a tempo indeterminato continueranno a bandirli le singole Ats e Asst).
Attualmente sono in programmazione corsi di formazione di italiano e aggiornamenti professionali, con riconoscimento del titolo a livello regionale, per gli infermieri che saranno interessati a venire in Lombardia.
“Sappiamo bene che il livello retributivo è basso e non correlato al costo della vita – ha concluso l’assessore Bertolaso – in particolare nelle grandi città. Ma stiamo lavorando su incentivi economici e di altra natura. Allo studio agevolazioni nei trasporti e per la casa, agevolazioni rivolte a tutto il personale sanitario, non solo per i nuovi infermieri da arruolare”.