Accolto ricorso al Tar del Comune di Paluzza contro il via libera della Regione a impianto Siot

Purtroppo è sempre di più necessario rivolgersi alla giustizia dato che i livelli politici regionali sono sordi alle istanze che arrivano dai territori. Così è certamente buona notizia che il  Tar ha accolto il ricorso del Comune di Paluzza contro la decisione della Regione di autorizzare un impianto di cogenerazione a gas naturale Siot nel paese della Valle del But. Una decisione resa nota oggi dai consiglieri regionali Massimo Mentil (Pd) e Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica FVG) – promotori di azioni concrete contro le opere previste, fuori e dentro il Consiglio regionale – che accolgono quindi con grande soddisfazione la notizia  che è «frutto di un lavoro complessivo per la difesa del territorio e delle sue comunità», commenta Mentil, che aveva seguito la vertenza nella veste di primo cittadino di Paluzza.  In particolare, il Comune aveva impugnato il provvedimento col quale la Regione ha autorizzato Siot, società che gestisce il tratto italiano dell’oleodotto transalpino che porta il greggio dal porto di Trieste fino in Austria e Germania, alla costruzione e servizio di un impianto di cogenerazione a gas naturale nel Comune di Paluzza. Il progetto si inserisce nell’ambito di un più ampio investimento consistente nella realizzazione di quattro impianti di cogenerazione ubicati nei pressi delle stazioni di pompaggio del lago di Cavazzo e di Paluzza. «Il Tar ha accolto le osservazioni portate avanti dal Comune di Paluzza che si è fatto portavoce dell’ampia e trasversale opposizione della popolazione dell’Alto Friuli a gravare il territorio di ulteriori e impattanti servitù – continua Mentil –. Ma la Regione non ha voluto sentire ragioni».  «Il percorso verso la costruzione delle centrali di cogenerazione da fonti fossili nelle stazioni di pompaggio dell’oleodotto transalpino di Siot ha avuto il beneplacito della Giunta Fedriga che ha abdicato di fronte ai poteri forti, quei poteri che fanno pesare la massimizzazione dei profitti a favore delle società multinazionali rispetto agli interessi delle comunità che, con i loro amministratori e le associazioni ambientaliste, si sono mobilitate contro il progetto», aggiunge Moretuzzo.  «Brutta pagina dell’Assessorato all’Ambiente ed ennesima prova di forza di Siot – affermano Mentil e Moretuzzo –. La decisione del Tar, che ferma la procedura di realizzazione dell’impianto, è una vittoria delle comunità che richiama la Regione ad ascoltarne le istanze e a valutare realmente le ricadute economiche e sociali per il territorio».