Acque inquinate: Capozzi M5s, “Goletta Verde: il 10% dei campioni esaminati sono oltre i limiti. Restano problemi irrisolti e ordinanze di divieto balneazione in regione”
“I risultati di Goletta Verde ci dicono che il 10 per cento delle acque campionate risultano inquinate: chiediamo attenzione e interventi per limitare gli sforamenti dei valori oltre i limiti di legge. Per questo abbiamo depositato un’interpellanza all’assessore Scoccimarro perché la qualità del nostro mare va preservata e alcune recenti ritrovamenti negativi, seppur sporadici quanto lo sono le analisi, non possono intaccare l’immagine del nostro mare e delle nostre località turistiche”.
Lo annuncia la capogruppo del Movimento 5Stelle in Regione Maria Rosaria Capozzi.
“Quando si parla di qualità delle nostre acque lo si fa riferendosi alle Bandiere Blu assegnate alle nostre coste, ai risultati di Goletta Verde e ai monitoraggi di Arpa FVG sulle acque di balneazione. Non si tengono mai conto altri fattori, che raccontano una situazione piuttosto diversa”, continua Capozzi a commenta dei recenti esiti dei campionamenti effettuati dai volontari di Legambiente sulle acque regionali.
“Per quanto riguarda le acque di balneazione, i monitoraggi ARPA FVG negli ultimi due anni hanno visto diverse situazioni critiche, seppur temporanee, che hanno costretto i sindaci a vietare la balneazione, anche nelle nostre spiagge insignite di bandiera blu. E’ successo un anno fa, in piena stagione balneare a Lignano Pineta, con ritrovamento di livelli alti di escherichia coli – prosegue la Pentastellata -. E’ accaduto quest’anno a metà maggio nella zona di Marina Nova e Marina Julia nel comune di Monfalcone, come a Barcola a Trieste, con sforamenti fino a dieci volte i limiti di legge. In qualche caso, nonostante per la Regione la stagione balneare fosse già iniziata, non è stata emanata nessuna ordinanza che vietasse la balneazione e nessuna informazione al pubblico”.
“Ma non ci sono solo i ritrovamenti di batteri nelle acque di balneazione, continuano anche quelli sui molluschi bivalvi – conclude Capozzi -. L’ultima ordinanza è scattata dopo uno sforamento di 80 volte il limite fissato per il consumo umano diretto delle vongole, nella zona lagunare di fronte Lignano Sabbiadoro. Non è col silenzio che si risolvono i problemi, ma con interventi strutturali, basterebbe dire una volta per tutte quali sono le cause per trovare le giuste soluzioni”.