Affaire acciaieria, il 21 settembre la riunione di II e IV Commissione. Moretuzzo: «Giunta faccia chiarezza su acciaieria e rischio commissariamento»

Foto Consiglio Regionale, ACON

E’ stata calendarizzata per il  21 settembre la riunione di II e IV Commissione chiesta dai gruppi di minoranza per presentare studi e ascoltare i soggetti coinvolti. «È necessario che sulla vicenda dell’acciaieria nella zona industriale di San Giorgio di Nogaro si faccia chiarezza fino in fondo, per questo abbiamo chiesto con tutti i consiglieri di opposizione in Consiglio regionale la convocazione di una commissione ad hoc in cui ascoltare prima possibile tutti i soggetti coinvolti». Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo a margine della richiesta, presentata assieme agli altri consiglieri di minoranza, di una seduta della II Commissione consiliare permanente, unitamente alla IV, dedicata all’ascolto dei portatori di interesse. Richiesta che ieri è stata accolta dall’ufficio di presidenza della Commissione che l’ha programmata per il 21 settembre prossimo.

«Nel giro di pochi mesi – commenta Moretuzzo – la Giunta regionale ha detto tutto e il suo contrario, per arrivare infine, pochi giorni fa, a quello che sembra essere veramente il capitolo finale, ossia la delibera di generalità con cui l’Assessore alle attività produttive e il Presidente Fedriga hanno dichiarato di ritenere opportuno prediligere altre tipologie di investimento. Eppure, fin da luglio 2022, l’Assessore Bini aveva assicurato che il Consiglio regionale sarebbe stato opportunamente informato per quanto riguardava infrastrutturazione e investimenti dell’area dell’Aussa Corno. Così non è stato e, per questo, riteniamo sia giusto ricevere ora una informativa su quanto intervenuto nel frattempo e sulle valutazioni fatte e, per un quadro completo, vanno anche ascoltati tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti in questa vicenda».

«Ci auguriamo – chiosa Moretuzzo, primo firmatario della richiesta – che venga fatta chiarezza anche rispetto alla questione del possibile ruolo nella vicenda del commissario straordinario per gli investimenti esteri di cui all’articolo 13 del decreto legge sugli investimenti di rilevanza sovraregionale. Lo diciamo con chiarezza: siamo contrari non solo a qualunque insediamento industriale che abbia un impatto negativo dal punto di vista ambientale sulla laguna – e per questo chiediamo di conoscere il risultato degli studi condotti – , ma anche a ingerenze dello Stato centrale su scelte strategiche che devono essere prese qui e non altrove».