Agricoltura sostenibile, l’Università di Udine nell’hub nazionale Agritech
L’Università di Udine è fra i soci fondatori del Centro nazionale per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura “Agritech”. Un progetto per l’agricoltura sostenibile dell’industria agroalimentare del valore di circa 350 milioni di euro, di cui 320 a carico del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo è favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’impatto ambientale nell’agrifood, lo sviluppo delle aree marginali, la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere. L’Ateneo friulano sarà attivo nei settori delle scienze della vita, della robotica e dell’intelligenza artificiale. Ma anche nella creazione di una rete di aziende pilota che potranno direttamente testare e beneficiare delle innovazioni. Gli obiettivi riguarderanno, in particolare, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per la resistenza e la resilienza ai previsti cambiamenti climatici in agricoltura. Si analizzeranno le informazioni genetiche delle piante coltivate (in particolare della vite), la loro risposta alla nutrizione e alla carenza idrica. Verranno anche messi a punto sistemi di monitoraggio robotizzati e intelligenti per il monitoraggio e il controllo dello stato delle coltivazioni. I dati raccolti verranno elaborati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale in grado di fornire tempestive informazioni alle aziende agricole e agli enti territoriali di gestione del territorio e delle risorse agricole. Tre i dipartimenti impegnati: Scienze agroalimentari, ambientali e animali; Politecnico di ingegneria e architettura; Scienze matematiche, informatiche e fisiche. Il gruppo di ricerca che coordinerà le attività è composto dal responsabile, Alessandro Peressotti, e da Giorgio Alberti, Desiderato Annoscia, Mirco Corazzin, Emanuele De Paoli, Elisa Marraccini, Lorenzo Scalera, Giuseppe Serra, Paolo Sivilotti, Laura Zanin. «Agritech – sottolinea il rettore Roberto Pinton – fornirà anche al nostro Ateneo delle ottime opportunità per valorizzare e rafforzare la ricerca nel settore agroalimentare, sia attraverso la costituzione di infrastrutture e reti di innovazione, sia attraverso il reclutamento di dottorandi e giovani ricercatori». Il Centro nazionale Agritech coinvolge 28 università, 5 centri di ricerca, 18 imprese. Un parterre costituito dalle eccellenze italiane nel settore agrifood, che conta al momento 51 attori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Quasi mille finora le manifestazioni d’interesse nel settore industriale di riferimento. L’Università “Federico II” di Napoli è l’ente promotore di Agritech e responsabile dell’hub nazionale che avrà sede nel capoluogo campano.