Al Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste, la prima giornata è per Allende: 50 anni dopo

Allende mi abuelo Allende di Marcia Tambutti Allende

Il Festival del Cinema Ibero-Latino Americano è anche memoria e riscatto del passato, come ama dire il direttore Rodrigo Díaz. E quest’anno la memoria porta nel Cile di Salvador Allende, con la sezione Allende: 50 anni dopo, costituita da venti opere, tra documentari e film che ricordano quei drammatici giorni e le loro conseguenze su generazioni di cileni, vissuti in dittatura o nel dolore dell’esilio.  A Duino, i primi tre film che rendono omaggio al presidente cileno e al suo legato. L’incontro con il regista Alvaro Covacevich, uno dei suoi ultimi amici personali ancora in vita.Le prime proiezioni, domani, 5 novembre 2023, a Duino (TS), nella Proloco Duino-Aurisina – Palazzina Infopoint di Promoturismo FVG (Sistiana 56 B), dove il Festival si sposta per la sua prima giornata e dove, il 6, 7 e 8 novembre, saranno proiettati alcuni film della sezione Contemporanea Mundo Latino.  Alle ore 15.30, Allende mi abuelo Allende di Marcia Tambutti Allende è l’omaggio della regista ai ricordi familiari, schiacciati dall’importanza politica del nonno, dall’esilio e dal dolore. “Uno sguardo attento e ravvicinato, che cerca di rompere il silenzio familiare mantenuto per decenni da tre generazioni di una famiglia ferita” commenta la sinossi. Subito dopo, alle ore 17.30, El diálogo de América di Alvaro Covacevich, un documentario del 1972, sull’incontro del presidente Allende e Fidel Castro nella casa presidenziale di Tomas Moro. Parlano di rivoluzione, imperialismo e oligarchia, del sottosviluppo, della dipendenza culturale ed economica, dell’esercizio della democrazia in Cile attraverso il voto e delle montagne della Sierra Maestra a Cuba. Un incontro tra due dei leaders più influenti dell’immaginario politico latinoamericano del Novecento. A renderlo ancora più prezioso, la presenza di Alvaro Covacevich, che fu amico personale di Salvador Allende e che dialogherà con il pubblico dopo la proiezione. La prima giornata di proiezioni si concluderà alle ore 18.45, con Villa Olímpica di Sebastián Kohan Esquenazi, coproduzione cileno-messicano-argentina del 2022, che si presenta come un omaggio al Messico e alla sua capacità di accogliere gli esiliati delle dittature latinoamericane. Nel Villaggio Olimpico della capitale, in 30 edifici e 904 appartamenti vissero ben 3mila esiliati: ma la fine dell’esilio e il ritorno a casa, al termine delle dittature, significava anche l’inizio dell’esilio dei figli, cresciuti nel Messico e lontani dalle terre d’origine, vagheggiate dai genitori. Tutti i film in programma sono in versione originale, con i sottotitoli in italiano. L’ingresso alle proiezioni è libero. Le informazioni aggiornate sul Festival e sul suo programma giornaliero, su www.cinelatinotrieste.org.