Al servizio di “infanzie mancate”. La politica regionale visita a Fagagna “Il mondo in casa” struttura per minori stranieri non accompagnati di Oikos
Spesso si parla di gestione degli stranieri minori non accompagnati in maniera superficiale e questo genera diffidenza e, in alcuni casi politicamente ben identificati, volontà di marginalizzare il problema in ottica di risentimento che si traduce in becera ostilità verso soggetti fragili. Fragili lo sono spesso davevro, basti pensare che il 20% presenta problemi legati a sindrome post-traumatica da stress. In realtà, i non addetti, non comprendono appieno i drammi che ci possono essere nel passato di questi giovani e giovanissimi che si ritrovano spaesati in terre a loro sconosciute e purtroppo in alcuni casi ostili. In realtà la questione è chiara, o dovrebbe esserlo, fin dalla definizione che la legge italiana fornisce della loro situazione: si definisce minore straniero non accompagnato (MSNA) “il minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano”. L’accoglienza verso queste persone deve essere vista come fonte di opportunità per loro, ma anche per il territorio che li accoglie. Ovviamente è più facile a dirsi che a farsi perchè ci si scontro con pregiudizi e resistenze ideologiche, anche per questo servono adeguate strutture di accoglienza, non semplici dormitori, ma luoghi di inclusione dove questi ragazzi possano imparare la lingua, primo passo per un reale inserimento sociale, andare a scuola e inserirsi nella società a pieno titolo e non sentendosi figli di un Dio minore.
Una occasione per discutere di questa tematica è arrivata questa mattina dalla visita alla struttura di Fagagna gestita da Oikos “Il mondo in casa” da parte di un nutrito gruppo di consiglieri regionale della VI Commissione del Consiglio regionale, che si occupa di immigrazione. Ad accogliere i consiglieri il presidente dell’Oikos Giovanni Tonutti che ha evidenziato alcune questioni che meriterebbero attenzione ed azione a livello politico. Secondo Tonutti mancano strumenti adeguati per gestire il disagio psicologico nato da quelle che ha definito, ai microfoni del Tgr Rai, “infanzie mancate”. Gli operatori di Oikos fin dall’inserimento dei ragazzi nella comunità, spiega Oikos , sono attenti a non creare gruppi etnici omogenei, basti pensare che nella struttura di Fagagna trovano ospitalità ragazzi che arrivano da Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, Egitto. Tonutti ha poi invitato i politici presenti a “controllare di più le strutture accreditate che gestiscono i minori non accompagnati perchè alcune non soddisfano i requisiti e lucrano sul futuro di questi ragazzi”. Una denuncia forte quella del presidente di Oikos: “Purtroppo -dice ancora Tonutti – si fa di ogni erba un fascio e finiamo tutti in un unico calderone. E non ci risulta che ci sia ancora, da parte della Regione, una funzione di controllo nei confronti dei soggetti che operano abusivamente”. Anche alla luce di questa denuncia c’è da ritenere positivo che le istituzioni, anche a livello regionale, si pongano l’obiettivo e il dovere di verificare le strutture e soprattutto di non lasciare soli Comuni ed enti del terzo settore. Lo scrivono chiaramente alcuni consiglieri regionali dopo la visita alla comunità di Fagagna.
MINORI STRANIERI. CELOTTI-FASIOLO (PD): SERVE LA REGIA DELLA REGIONE
“La gestione dei minori stranieri non accompagnati non deve e non può essere lasciata solo al buon lavoro che svolgono il Terzo settore e i Comuni. È necessaria una regia da parte della Regione per gestire situazioni complesse a partire dalla necessità di una casa, nel momento che questi ragazzi entrano nel mondo del lavoro e quindi nelle nostre comunità». Lo affermano le consigliere regionali Manuela Celotti e Laura Fasiolo (Pd) a margine della visita della VI commissione consiliare (alla quale hanno preso parte, tra gli altri, anche i consiglieri Francesco Martines e Massimiliano Pozzo) alla struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati “Il mondo in casa” di Fagagna. «Nella struttura gestita da Oikos – afferma Celotti – traspare la cura per gli ospiti e il grande impegno per l’accompagnamento educativo e l’inclusione dei ragazzi. Emergono però anche dei nodi che non possono essere affrontati dalle sole associazioni del terzo settore. Si parla di integrazione lavorativa, della mancanza di abitazioni per i ragazzi che escono dai percorsi, del delicatissimo passaggio alla maggiore età che determina un completo cambio di riferimenti rispetto ai servizi sociali e sociosanitari di cui i ragazzi stessi beneficiano da minorenni. Per questo la Regione deve assumere un ruolo da protagonista, riconoscendo che il fenomeno dell’immigrazione è strutturale e iniziando così a promuovere politiche e misure mirate. Molto bene che il presidente della 6ª commissione, Novelli stia organizzando queste visite sul territorio, ma auspichiamo che venga presto convocata anche l’audizione, da me richiesta, di tutti i soggetti che stanno gestendo l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in regione, perché è importante condividere bisogni e proposte per arrivare a un piano regionale di intervento, accoglienza e integrazione”.
Temi che sottolinea la consigliera Fasiolo: “il problema sorge dopo i 18 anni perché se questi ragazzi non trovano un’abitazione rischiano seriamente di finire per strada ed è questo un problema urgente che va affrontato dalla Regione perché non può essere un sindaco da solo ad affrontare una problematica del genere. Il lavoro svolto da Oikos è esemplare e si traduce, grazie alla sensibilità e professionalità degli operatori, in un’integrazione tra sistema sociale, sanitario, in una co progettazione che si irradia dalla formazione al lavoro. Ma in questo carico di lavoro non è pensabile lasciare da soli gli operatori e i Comuni”.
MINORI STRANIERI. HONSELL (OPEN): MODELLO OIKOS VA REPLICATO
Parere Positivo sulla struttura anche Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG: “Oggi la VI Commissione del Consiglio Regionale, che si occupa di immigrazione, ha visitato la struttura gestita da Oikos a Fagagna per minori stranieri non accompagnati. Non vi sono dubbi che questa struttura sia esemplare per le competenze degli addetti, le sue dimensioni, e i il modello educativo. Presso la struttura i minori accolti hanno modo di mitigare gli impatti psicologici negativi del loro viaggio e costruire una base solida per un loro proficuo inserimento lavorativo in Italia. Il fenomeno delle migrazioni è destinato a crescere nel mondo a causa dell’instabilità politica e delle devastazioni causate dal riscaldamento globale. Anche i minori stranieri quindi sono destinati ad aumentare. Dunque non si può più parlare di emergenza minori. Chi ne parla lo fa ad arte per creare un’emergenza su cui poi speculare politicamente.
Il modello Oikos andrebbe quindi replicato. Nel corso dell’incontro è emersa anche la necessità da parte del legislatore regionale di creare strutture per minori vulnerabili e promuovere azioni volte a garantire alloggi ai msna una volta raggiunta la maggiore età. Raggiunta la maggiore età questi giovani trovano facilmente un lavoro ma per ottenere un permesso di residenza in regione devono anche trovare un alloggio. Al riguardo, come Open Sinistra FVG, ci impegneremo a risolvere queste problematiche con opportune proposte legislative. Riteniamo pertanto che sia stato veramente grave che la Regione abbia investito quasi 100 milioni nei prossimi due anni per abbattere le tasse sulla prima “seconda casa” di fatto favorendo così il fenomeno delle case sfitte. Anche solamente una minuscola quota di tale investimento avrebbe permesso di fare invece una politica degli alloggi che avrebbe reso più facile l’inserimento lavorativo di questi giovani la cui professionalità è così preziosa a causa della mancanza di manodopera in regione.”
MINORI STRANIERI. PELLEGRINO (AVS): ISTITUIRE PATENTINO DI GARANZIA
Dal canto suo Serena Pellegrino di Avs, presente alla visita si dice convinta della necessità di “Portare gli adolescenti al compimento della maturità sostenendo le loro peculiarità, anche attraverso il gioco e l’apprendimento ricreativo”. “Laboratori di teatro, diritto, ma anche di cultura di genere diventano momenti di apprendimento non formale per conoscere e riconoscere le tante differenze che contraddistinguono la vita di ognuno di noi, per combattere l’analfabetismo emozionale e relazionale. Quello che è emerso dal confronto con gli operatori che ci hanno accompagnato a conoscere non solo la struttura di accoglienza, ma anche gli ospiti presenti – prosegue Pellegrino – è che il vero problema non è l’inserimento lavorativo dei ragazzi una volta raggiunta la maggiore età, quanto la casa”. “Trovare un’abitazione – spiega la consigliera regionale -, una volta usciti dalla struttura al raggiungimento della maggiore età, è uno dei punti più critici del percorso. È risaputo come le risorse abitative messe a loro disposizione siano purtroppo minime e, come ho più volte affermato, c’è la reale necessità di una politica abitativa a supporto degli affitti o anche intervenendo istituzionalmente coinvolgendo realtà pubbliche come le Ater, con particolare riguardo all’edilizia sovvenzionata”. “Porterò – continua l’esponente di Avs – all’attenzione del Consiglio queste problematiche assieme alla necessità di ripristinare un’attenta politica di accoglienza diffusa e un aumento delle rette che permettano un’attività in struttura puntuale verso una popolazione straniera che viene a gran voce richiesta dalle imprese e dalle aziende e che andrà necessariamente a ripianare il gap demografico caratterizzato dall’importante calo delle nascite che coinvolge anche la nostra regione”.
“Ho infine proposto – conclude Pellegrino – la creazione di un ‘patentino di garanzia’ per quegli adolescenti che, dopo un percorso protetto, uscendo dalla struttura abbiano un documento attestante la bontà del loro percorso formativo e relazionale e attivare un percorso virtuoso da parte dei Comuni per l’abbattimento dei contributi per coloro che cedono in affitto le abitazioni di proprietà rimaste sfitte.”