Allerta sindacato sul comparto sanitario in Fvg: forte preoccupazione di Honsell per il futuro
“Esprimo profonda preoccupazione in merito al dossier presentato questa mattina a Udine dalla CGIL in merito alla situazione del comparto sanitario in regione: le previsioni inquietanti che riguardano il pensionamento di quasi 4.300 lavoratori nella sanità entro il 2030 pongono una seria sfida alla gestione del sistema sanitario regionale, già provato da una significativa crisi di personale e altre criticità”: così si è espresso in prima battuta Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG, a margine della presentazione di questi dati.
“Questa analisi – prosegue Honsell – evidenzia che nel prossimo quinquennio quasi 4.000 dipendenti della sanità, di cui oltre un quarto ha già superato i 55 anni, si troveranno a dover affrontare la transizione verso la pensione. Questa situazione, unita alla fuga verso il settore privato, richiede un urgente cambio di passo da parte dell’Assessore alla Sanità, Riccardi. È fondamentale che vengano messe in atto strategie efficaci per attrarre e mantenere i professionisti della salute nel Servizio Sanitario Regionale. Mi auguro che la Regione valuti questi numeri anche se si riferiscono al 2030, per non trovarsi come adesso sorpresa per le dinamiche demografiche.”
“Inoltre, questo importante dossier ha messo in luce una drammatica perdita di personale negli ultimi tre anni: il 5% degli infermieri e il 10% dei medici hanno abbandonato il SSR, creando un vuoto difficile da colmare. La situazione è ulteriormente aggravata dal basso numero di candidati ai concorsi banditi dalla Regione: nel 2024, solo 280 aspiranti si sono presentati per 340 posti disponibili, rispetto ai 4.000 candidati del 2018 per 466 posti.”
In conclusione Honsell: “Sottolineo l’importanza di migliorare le condizioni di lavoro e di riconoscimento economico al personale medico e infermieristico, di instaurare un dialogo efficace con i Sindacati, le associazioni di settore e la comunità, nonché di investire nella formazione e nell’aumento dei posti disponibili per le borse di studio nelle specialità. È tempo di un cambiamento radicale nella gestione della sanità pubblica.”