Amnesie: l’onorevole M5s Luca Sut salta quattro anni e dimentica che alla guida della sanità Fvg dal 2018 c’è il duo Fedriga-Riccardi

Fra M5s e Pd volano gli stracci, a Roma come in Friuli, eppure sono passati pochi mesi da quando non solo non veniva messa in discussione la costruzione di un percorso comune, ma sembrava addirittura prospettarsi un fidanzamento ufficiale. Poi il patatrac della caduta del governo Draghi e le conseguenti elezioni anticipate, fatti sulle cui corresponsabilità  fa destra e M5s c’è ben poco da discutere. Così oggi come conseguenza si assiste addirittura al fenomeno della perdita di vista dell’avversario vero, di quella famosa “mucca nel corridoio” evocata da Pierluigi Bersani che rischia di diventare mandria e di entrare con gli zoccoli sporchi di letame nelle sale di palazzo Chigi. Così anziché preoccuparsi delle destre in avanzata libera,  nella larga galassia “progressista”, comprendendo in questa dai pentastellati al Pd, passando per le stelline più o meno luccicanti delle formazioni della “sinistra sinistra”,  sembra che prevalga “il tutti contro tutti”, anzi il tutti contro uno. Obiettivo principale dei discorsi che si sentono nel campo alternativo alle destre non è il contrasto a queste, ma puntare spilli contro i Dem  che avranno le loro colpe, ma non sono certo il male assoluto che politicamente se si è progressisti, sta certamente altrove. L’ultimo esempio di questa pratica tafazziana e voodoo,  lo abbiamo oggi da parte del pentastellato onorevole Luca Sut che dei 5Stelle è anche vicepresidente del gruppo alla Camera nonchè candidato alle prossime elezioni del 25 settembre. Ebbene oggi, con una nota stampa dal titolo che è già un programma “Sanità: andiamo dalla parte giusta e dimentichiamo chi ha fatto (male) come Serracchiani”  Sut lancia la sua fatwa in tema sanità. “La pandemia, spiega Sut,  è stata la cartina di tornasole che ha evidenziato drammaticamente i già noti limiti del nostro Sistema sanitario, un tempo ammirato nel resto del mondo per la sua capacità di fornire un’assistenza sanitaria universale. Ma più di qualcosa nel tempo è andato storto, a causa di scelte politiche scellerate che hanno indebolito la sanità pubblica italiana”. “Il Friuli Venezia Giulia, la mia regione, prosegue Sut, ha vissuto l’esperienza negativa della riforma avviata dall’ex presidente regionale Debora Serracchiani del Pd. Riforma, mi preme ricordare, verso cui il MoVimento 5Stelle FVG da subito aveva espresso perplessità; una riforma attuata senza ascoltare le istanze degli addetti ai lavori, e che è partita dal taglio dei posti letto. Così non si può andare avanti: la Sanità pubblica va difesa, non indebolita. Chi ha fatto prima di noi, troppo spesso ha sbagliato, favorendo il ricorso al privato, non prevedendo retribuzioni adeguate per il personale sanitario, trascurando l’investimento sulle apparecchiature mediche che risultano obsolete: il FVG, in questo, ha il primato negativo”. “Ora abbiamo un’importante opportunità per rilanciare la Sanità pubblica, afferma il pentastellato, e ci arriva dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – aggiunge Luca Sut -. Nel nostro programma, in tema di Sanità partiamo da un presupposto: lo Stato deve garantire maggiori risorse, e va rivisto il Titolo V della Costituzione per riportare la Sanità alla gestione diretta dello Stato, riducendo così le interferenze della politica. Lo abbiamo visto in Friuli Venezia Giulia, dove ha nominato i suoi yes men, come accaduto a Pordenone”. Ora, a parte i richiami programmatici che possono essere condivisibili, viene da pensare che Luca Sut abbia perso un passaggio fondamentale: Debora Serracchiani, alla quale come FriuliSera non abbiamo lesinato critiche in passato, non è più presidente del Fvg dal 29 aprile 2018, quando a sedere sullo scranno di piazza Unità a Trieste arrivò il leghista Massiminiano Fedriga e della sanità regionale iniziò a occuparsi, purtroppo a tempo pieno, il forzista assessore Riccardo Riccardi. Una amnesia di quattro anni o forse Sut si è appiattito scimmiottando le tesi normalmente  utilizzate proprio dalla destra che richiama le colpe delle proprie inefficienze a “quelli che c’erano prima”. Una amnesia di quattro anni quindi che lascia molto perplessi.  Una posizione strana che ha subito prestato il fianco alla pungente penna dell’esponente Dem Salvatore Spitaleri che ironicamente ha collocato Sut su Marte. “Un marziano a Roma: è la sintesi dell’esperienza parlamentare dell’on. Sut, del quale rimane ignoto cos’abbia fatto nel suo mandato, soprattutto sui temi della salute, dell’autonomia regionale, dell’organizzazione della sanità in Fvg”. “Il cuore dei 5 Stelle, ha chiosato Spitaleri, è ancorato al governo gialloverde di Conte e Salvini, e dunque Sut preferisce attaccare il Pd anziché dedicare la sua attenzione allo stato attuale della sanità e alle molte precarietà che gli stessi consiglieri regionali del M5S hanno evidenziato in comuni iniziative e conferenze stampa. Se il riferimento è alla sanità pordenonese Sut ci pensi bene, visto che prima dell’attuale sfascio c’era il dott. Giorgio Simon, che per giudizio unanime ha operato con grande capacità e competenza”. Insomma l’amnesia di Sut sarebbe funzionale a dimenticare ogni attività successiva al governo Conte 1 a livello nazionale e a mettere un velo di silenzio sulla gestione fallimentare della sanità del centrodestra Fvg saltando ben quattro caselle come fossimo nel gioco dell’oca. Tesi suggestiva ma non sorprendente e che sotto, sotto ha certamente un substrato di verità.