Anche la Francia ha il suo Green Pass, non basterà solo un test negativo

Dopo giornate di dibattito politico turbolento, il Parlamento francese ha adottato, con una votazione finale dell’Assemblea, il controverso disegno di legge che istituisce l’equivalente italiano del green pass, fortemente voluto dal governo per arginare l’ondata montante delle infezioni scatenata dalla diffusione della variante Omicron, ma osteggiato per presunti problemi costituzionali. Il testo è comunque stato approvato con 215 voti favorevoli, tra cui tutti quelli della maggioranza, 58 contrati e sette astenuti. Il provvedimento non è ancora operativo perchè è necessario attendere l’esito di due ricorsi della sinistra al Consiglio costituzionale per il rispetto delle “libertà fondamentali”. Le preoccupazioni del mondo scientifico sono elevate perchè si registra ogni giorno una media di 300mila contagi, l’esecutivo preme affinché il “pass vaccinale” diventi operativo non più tardi del mese di gennaio. Da quel momento, sarà necessario esserne in possesso per accedere ad attività ricreative, ristoranti e bar, fiere o trasporti pubblici interregionali. Un test negativo non sarà più sufficiente, mentre resterà valido per accedere a strutture e servizi sanitari. Rispetto al disegno di legge iniziale, il lavoro del Senato ha portato alla modifica secondo la quale il nuovo pass si applicherà solo a chi ha compiuto i 16 anni, età di quella che in Francia viene chiamata la “libertà vaccinale” contro il Covid-19, ovvero della possibilità di sottoporsi all’immunizzazione senza il consenso dei genitori. I minori dai 12 ai 15 anni resteranno soggetti all’obbligo di presentare la tessera sanitaria in corso di validità.