Approvvigionamento idrico e difesa dal rischio idrogeologico, Marco Putto (Patto-Civica) chiede la convocazione della IV commissione consiliare
Il Consigliere regionale Marco Putto (Patto-Civica) ha chiesto la convocazione della IV Commissione consiliare regionale per affrontare al più presto i temi dell’approvvigionamento idrico e della difesa dal rischio idrogeologico. “Per non rischiare di perdere le possibili opportunità ancora offerte dal PNRR – spiega Putto – ho formalmente richiesto al Presidente della IV commissione di poter affrontare quanto prima l’approfondimento delle tematiche dell’approvvigionamento idrico e della difesa dal rischio idrogeologico nel territorio del pordenonese, in particolare lungo le aste dei torrenti Cellina e Meduna. In particolare, per l’asta del Cellina è di tutta attualità l’ipotesi della realizzazione del serbatoio di Mezzocanale, che costituirebbe volume ad utilizzo irriguo e di laminazione delle piene, oltre che presidio per la salvaguardia dall’interrimento del lago di Barcis, giunto ormai a livelli insostenibili di accumulo di detriti ghiaiosi anche per il suo utilizzo turistico. A questo proposito, delle conclusioni cui è giunto il “laboratorio Barcis” sullo sghiaiamento dello stesso serbatoio non si è più avuta notizia: anche in questo caso, il recupero del volume originario del lago rappresenterebbe riserva per utilizzo irriguo e mitigazione delle piene”.
“Per l’asta del Meduna invece – continua il consigliere regionale – si è in attesa delle conclusioni cui è giunto lo studio, ad opera del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali, dell’adeguamento dei serbatoi montani ad uso antipiena e della maggiore regolazione delle portate anche ad uso irriguo conseguente alla realizzazione della galleria scolmatrice tra Cà Selva e Cà Zul”.
Putto chiede infine di conoscere se l’attuale Gestore od il Consorzio abbiano ipotizzato la realizzazione di ulteriori serbatoi, quali ad esempio quelli sul torrente Viellia, sempre per uso plurimo elettro irriguo e di laminazione delle piene.
“Sarebbe quanto mai opportuno – conclude – alla luce delle nuove possibilità di accesso ad ulteriori fondi PNRR, che la Regione si attivasse per provvedere al loro finanziamento, andando così a costituire nel sistema pordenonese un’ efficace rete di interventi mirati e volti a contrastare efficacemente il rischio idrogeologico e la scarsità di acqua”.