Assemblea regionale del PD Fvg. Ampia discussione online fra i dirigenti ed appoggio a Enrico Letta
“Il Partito Democratico è e rimane aperto, e parte dalla straordinaria comunità di donne e uomini che lo compongono. Mettiamo già in campo competenza e classe amministrativa ma la responsabilità e la serietà da sole non bastano: ora ci serve più cuore, per ridarci passione e rinnovato impegno, ma soprattutto per porre con maggior forza le nostre proposte ai cittadini, per far capire che tutto il nostro impegno è dedicato a loro e a costruire un’Italia e una Regione migliore. Letta può fare molto per il Pd ma non basterà cambiare segretario, bisogna ripartire mettendo al centro i territori, le esigenze reali di cittadini famiglie ed imprese. I nostri valori e le nostre proposte devono diventare centrali nel governo Draghi, che ha di fronte una sfida decisiva per il Paese”. E’ in sintesi il pensiero del segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, espresso ieri all’assemblea regionale del partito, convocata online, che ha visto una massiccia partecipazione e una lunga discussione, “come richiede il momento – ha commentato poi Shaurli – e perché questa è la forza del Partito democratico”. Tra gli intervenuti anche la vicepresidente nazionale dem Debora Serracchiani, che ha relazionato sugli ultimi sviluppi nazionali e che già alcune ore prima in un post aveva anticipato la sua posizione su Facebook. “E’ l’ora delle scelte. È il momento di mettere da parte casacche e scuderie e preoccuparsi di quello che conta davvero per l’Italia e per il Pd, in questo ordine rigoroso. Per questo ringrazio quelle donne democratiche che hanno avuto fiducia in me e mi hanno offerto l’onore di candidarmi alla segreteria del partito. Le ringrazio perché hanno visto nel mio impegno la loro voglia di contare tutte di più, di far pesare la questione femminile nel Pd come un vero e autentico tema politico. E questo non dobbiamo mai dimenticarlo: abbiamo sollevato una questione che deve rimanere sempre all’ordine del giorno”. “Ci sono altri punti che devono essere portati sul tavolo – continua Serracchiani – in mezzo al nostro partito e discussi a fondo. Il Pd non può accontentarsi della quiete ritrovata dopo la tempesta, ha bisogno di una rigenerazione autentica, di tornare a coinvolgere le sue forze vive: militanti, circoli, amministratori locali, associazioni, tutti quelli che condividono i principi e i diritti che ci ispirano. La responsabilità di farlo sta in noi, che siamo negli organismi dirigenti, e prima di tutti al nuovo segretario nazionale. Credo che si debba raggiungere il massimo di unità intorno al segretario che voteremo domenica”. “Vedo che un consenso si sta raccogliendo intorno a Enrico Letta e non ho remore – scrive ancora la deputata – a dire che ho apprezzato il lavoro che ha fatto da presidente del Consiglio e che la sua solida reputazione internazionale è un valore aggiunto rilevante. Ma non basta. Ciò che va chiesto al nuovo segretario è anche di farsi garante di unità e pluralità, di avviare questa rigenerazione mentre guiderà il partito alla sfida delle amministrative. Ho sempre detto che la linea del Pd non dev’essere questione di nomi, non può esaurirsi negli accordi tra le correnti ma deve fondarsi sui contenuti politici. E su quelli dobbiamo tornare a confrontarci, a riaprire il partito secondo la nostra ispirazione originaria. Chiamiamo come vogliamo questo confronto ma facciamolo e sgombriamo il campo da ogni incertezza”. “Il rapporto con il governo Draghi che – aggiunge Serracchiani – dev’essere il “nostro” governo, cambio di passo nella lotta alla pandemia, chiarezza sulle priorità dell’economia, del lavoro e del sociale, dialogo ampio e sui contenuti con tutti i soggetti del campo democratico, questione di genere al vertice del partito. Il nuovo segretario offra la sua intelligenza e la sua passione politica a questa grande opera collettiva e sarà la guida di un grande partito popolare e democratico. Lui sa già che noi nel Pd discuteremo sempre, perché è nelle nostre radici e nel nostro destino. Perché è la nostra identità vera e profonda che ci distingue da tutti gli altri partiti e – conclude – da cui non dovremmo farci indebolire ma trarre forza e orgoglio”. All’assembla Dem del Fvg hanno preso la parola, oltre al componente della commissione Paritetica Salvatore Spitaleri e alla consigliera regionale Chiara Da Giau, i sindaci Francesco Martines e Franco Lenarduzzi, nonché amministratori come Adriana Del Tedesco, Marco Rossi, Vincenzo Martines, Alfio Marini. Accanto a storici esponenti del partito come Giorgio Rossetti, Nando Milano e Franco Codega, si sono espressi anche i Giovani democratici con Morgan Baliviera e il coordinatore dell’opposizione di Cividale Fabio Manzini.