Assessore Riccardi come il Necchi di Amici miei: fra supercazzole, genio e sregolatezza
Oggi è l’ultimo giorno del 2022 ed è tempo di bilanci, rimpianti e ammende. Non vi annoio con i bilanci e men che meno con i rimpianti, ma una ammenda è dovuta. Ebbene lo ammetto è necessario riparare a un torto, il severo giudizio sulle politiche sanitarie dell’assessore regionale Riccardo Riccardi che in questi mesi non abbiamo lesinato. Intendiamoci la gestione sanitaria del Fvg non è stata mai così deficitaria e problematica, ma ieri con un colpo di genio, Riccardi si è riscattato e ha risolto tutto. Come? Con una genialata di quelle che ci fa pensare che il mondo che conosciamo è tale per merito di atti dell’intelletto all’apparenza assurdi, o talmente semplici dall’essere quasi inevitabili per chi guarda con gli occhi del dopo rivelazione. Infatti intervenuto a Udine, nella sede di Confindustria Udine, per siglare l’accordo regionale Workplace Health Promotion (Whp) Fvg, con la vicepresidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, Riccardi ha svelato la sua vera linea. La sua è una ricetta geniale: è necessario non ammalarsi, così si risolvono i problemi della sanità. Una prescrizione gratuita, semplice semplice, che dovrebbe far gridare Eureka! come accadde al matematico siracusano Archimede quando capì che il volume del suo corpo immerso nella vasca da bagno corrispondeva a quello dell’acqua spostata. Come la scoperta dell’acqua calda, era sotto gli occhi di tutti, ma qualcuno doveva dirlo. Per questo, quello riccardiano, è genio puro che si palesa nell’affermazione: “Oggi più che in passato, anche dopo la dura esperienza della pandemia, tutti ci rendiamo conto di quanto siano importanti la prevenzione e la diffusione della conoscenza delle buone pratiche per rimanere in salute e per favorire quindi, di conseguenza, anche la sostenibilità del sistema salute del Friuli Venezia Giulia, di cui la sanità è un sottoinsieme”. Che dire dinnanzi a tale ovvia rivelazione: viene voglia di ricordare il parere del Necchi, il personaggio che nel primo Amici Miei di Mario Monicelli, affermava con lucida sapienza: “Che cos’è il genio? Fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione”. Nel film il personaggio Guido Necchi escogita un perfido scherzo “scatologico” ai danni di un bambino e dei suoi genitori. Raccontiamo brevemente la trama a beneficio di chi avesse perso questo capolavoro del cinema italiano. Il bontempone Necchi, complice un vasino e un impellente bisogno corporale adulto, espletato all’interno del vasino, poi attribuito al bimbo, provoca perfidamente un allarme sanitario. In realtà, restando all’esempio cinematografico, per essere sinceri, abbiamo spesso avuto la sensazione che con le sue “supercazzole” (restando sempre alle citazioni del film) l’assessore la facesse “fuori dal vaso”, non solo nei rapporti con il personale sanitario e i rappresentanti sindacali, ma anche per la costosa propensione per i mezzi di trasporto che forse gli arriva dai suoi trascorsi autostradali. Così è stato per la “nave anticovid” e oggi per il gioco al raddoppio (senza il lascia) sugli elicotteri. Così non ci meraviglia che il mitico assessore si dichiari candidamente nel suo personale “mens sana in corpore sano” spiegando che “l’alleanza tra istituzioni… ha la grande valenza di raggiungere il cittadino e di educarlo al mantenimento della propria salute e a quella dei suoi cari, in un sistema osmotico di trasmissione delle conoscenze che non devono essere a solo appannaggio degli addetti al settore. In questo modo, con uno sforzo congiunto, trasmettendo il fondamentale concetto dell’importanza della responsabilità del singolo per il bene comune, ne beneficerà l’intero sistema sanitario della nostra regione”. Insomma non ammalatevi e se lo fate e tutta colpa vostra e quindi non rompete chiedendo il rispetto dei tempi di visita o di diagnostica. Insomma sembra dire: arrangiatevi con i privati che io ho tanti nastri da tagliare che presto si vota.
Fabio Folisi