Assestamento di bilancio bis fra bonus e mancette impegnati altri 337 mln di euro
Discarica di Trivignano Udinese, bonus caminetti e messa in sicurezza degli argini del torrente Torre. Ma anche proroga degli orari per le illuminazioni pubbliche durante il periodo natalizio, gestione commissariale e opere di bonifica a Cave del Predil, nonché finanziamento al Comune di San Leonardo. Ma anche soldi a bande musicali e a sagre e fiere. Ognuno con la sua piccola lista. Una riedizione delle leggi “mancia” che hanno rovinat i bilancio di mezzo paese, se non di tutto. Comunque alla fine l’articolo 4 del ddl 8 Assestamento bis, di competenza dell’assessore Fabio Scoccimarro e relativo al comparto Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, che il Consiglio regionale, riunito a Trieste in seduta plenaria e presieduto da Mauro Bordin, è stato approvato a maggioranza (contrarie le Opposizioni, nessun astenuto) alla ripresa dei lavori in occasione del secondo giorno consecutivo in aula. Nel corso dei lavori un paio di istanze sono state ritirate, per poi essere convertite in ordini del giorno: quella della pentastellata Rosaria Capozzi sul cofinanziamento del Fondo nazionale Reddito energetico per contrastare la povertà energetica e quella del dem Roberto Cosolini per trasferire ad Arpa le risorse necessarie a garantire la copertura dei costi di validazione dei campioni delle matrici ambientali prelevate nelle aree della zona industriale di Trieste, quest’ultime bonificate da proprietari non responsabili dell’inquinamento.
Analoga scelta, per affrontare ulteriori approfondimenti tecnici, è stata presa anche dal leghista Elia Miani sulla proposta (fatta propria anche da Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra e Furio Honsell di Open Sinistra Fvg) che mirava, nei Comuni dove sia stato accertato e riconosciuto un danno ambientale da attività di recupero o smaltimento rifiuti, nonché in quelli limitrofi, a non consentire l’insediamento di ulteriori impianti della medesima tipologia o l’ampliamento di discariche già esistenti e autorizzate.
Bocciati, invece, gli emendamenti di Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) sui contributi per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto da edifici privati e di Honsell (per uno studio ambientale relativo al monitoraggio delle emissioni di gas clima alteranti, per un Comitato di lavoro permanente per la gestione delle risorse idriche e per riservare gli sconti carburanti solo agli Isee pari o inferiori ai 20mila euro annui).
Medesima sorte anche per Capozzi sulle concessioni di derivazione d’acqua per uso industriale, per il capogruppo del Pd Diego Moretti in tema di amianto ed enti gestori della rete idrica, per la collega Laura Fasiolo sullo spostamento in avanti di un anno del periodo di sperimentazione nell’utilizzo dell’app per l’erogazione del contributo carburanti e per l’altro dem Nicola Conficoni in merito alla concessione, tramite Ausir, di contributi ai gestori di servizi integrati per i quali l’Arera non ha ancora provveduto all’approvazione dell’aggiornamento della tariffa biennale.
Via libera, invece, all’emendamento modificativo depositato da Stefano Balloch (FdI) per derogare alle 24, anziché alle 22, lo spegnimento delle luminarie comunali in occasione delle prossime festività decembrine e dal capogruppo di Fedriga presidente, Mauro Di Bert (firma aggiunta dalla dem Manuela Celotti che ha ricordato precedenti iniziative tematiche), per riservare un milione di euro al Consorzio di bonifica Pianura Friulana per la messa in sicurezza idraulica e la protezione degli argini del torrente Torre nei Comuni rivieraschi.
Disco verde, infine, alle articolate proposte giuntali introdotte da Scoccimarro. La prima legata alla discarica di Trivignano Udinese che mira a consentire una più agevole costituzione di una Spa in grado di farsi carico della cogestione della strutture, favorendo anche una possibile aggregazione, tema assai caro al dem Francesco Martines, insieme a Honsell e Capozzi che ne hanno chiesto il ritiro.
Tre milioni di euro vanno invece al Fondo investimenti a sostegno degli oneri connessi alla dismissione e ai contestuali acquisto e installazione di generatori di calore per il riscaldamento domestico. Scelta presa anche alla luce degli sforamenti nell’aria registrati nello Spilimberghese e nel Sanvitese, andando a intercettare nuove fasce di persone per ottenere calore e acqua calda sanitaria.
A Cave del Predil viene predisposta una proroga per altri due anni della gestione commissariale mirata al recupero del comprensorio minerario, aggiungendo 140mila euro per il 2025, più altri 500mila per le opere legate al dissesto idrogeologico, comprese attività extra di bonifica sia per il 2024 che il 2025. Contributi straordinari andranno al Comune di Forni Avoltri per l’efficientamento energetico del Centro internazionale di biathlon (300mila euro), al programma Horizon Europe 2021-27 – Progetto North Adriatic Hydrogen Valley (Nahv) e all’illuminazione delle piste da sci, adeguando la norma alle nuove tecnologie.
Nel corso del dibattito, ai chiarimenti richiesti da Massimiliano Pozzo (Pd) e alle considerazioni di Edy Morandini (Fp) sul tema del Torre, hanno fatto seguito le valutazioni di Pellegrino (“Sembra quasi che la tematica ambiente sia quella del sabato e della domenica, mentre dal lunedì si riprende a parlare di cose serie”) e l’apprezzamento delle azioni dell’Esecutivo da parte di Markus Maurmair (FdI).
Massimo Moretuzzo (Patto-Civica) si è ricollegato alle parole di Miani, evidenziando che “urge un Piano regionale per la gestione dei rifiuti speciali. Quali, inoltre, le strategie per la discarica di Trivignano? Quella sui caminetti, inoltre, è una misura interessante, ma deve essere contestualizzata, perché rischia di essere un intervento spot con contributi minimi”. Anche Andrea Carli (Pd) ha auspicato dettagli sulla divisione delle risorse in base alle emissioni nei vari Comuni, mentre il Moretti ha spaziato tra gran parte degli emendamenti.
In sede di replica, l’assessore Scoccimarro ha voluto “puntualizzare riguardo alcune inesattezze che ho sentito. Ci è stato detto, infatti, che manchiamo di visione a lungo termine, ma ambientalismo ed ecologia non sono certo un’esclusiva della sinistra. Inoltre, rimando al mittente le accuse di ambientalismo da weekend, perché sono seriamente impegnato in politiche a lungo termine che non badano certo al sondaggio del giorno dopo”.
Completata la discussione generale sull’Assestamento bis, hanno preso la parola alcuni dei relatori del documento presentato dalla Giunta per le rispettive repliche. Tra i consiglieri che hanno deciso di esprimersi nuovamente, dopo il breve commento di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) sul fatto che “non credo che siano state chiarite le criticità iniziali”, il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo, ha rimarcato anche lui che “dubbi e perplessità già manifestati in sede di Commissione trovano conferma in questa fase dei lavori. Siamo perplessi e, personalmente, esprimo un giudizio non certamente positivo. Vedremo cosa e se cambierà dopo l’illustrazione dei copiosi emendamenti”.
Moretuzzo ha quindi aggiunto di essere rimasto “colpito dalla scelta dell’assessore Scoccimarro legata al contributo sulla sostituzione delle stufe: 3 milioni per l’ennesimo intervento senza neppure approvare il Piano strategico e quanto previsto da FvGreen per essere Regione pilota nell’ambito del Green Deal europeo. Questa costituisce la cifra di tutta la manovra. Spiace anche l’assenza di Bini, soprattutto rispetto alcuni movimenti da spiegare, come il milione e 600mila euro inserito in luglio per gli impianti fotovoltaici delle imprese e oggi tolto: perché la scelta originaria e perché quella successiva? La norma, come è oggi, appare di difficile condivisione”.
Alessandro Basso (FdI), immediatamente dopo, si è detto “imbarazzato nel sentir parlare di interesse collettivo che appartiene al popolo e di concetti legati a una certa storicità. Se Bini è a Chicago, qui sembra di essere a Stalingrado e di ripiombare in un passato che, se non emergesse in un consesso di aula legislativa, potrebbe persino far sorridere. Una deriva politica preoccupante”.
“Valuto i contenuti del ddl con estrema positività e di sicuro vicini all’interesse dei cittadini del Fvg, grazie a ottime possibilità economico-finanziarie. Il buon senso di questa manovra è presente non solo nei provvedimenti emergenziali, ma perché espresso in questo Paese, in questo momento storico e in questo scenario internazionale – ha rimarcato Basso – confermando quello che abbiamo fatto, che facciamo e che andremo a fare esprimendo continuità e cogliendo anche istanze avviate nel corso della legislatura precedente. Bollare questo grande sacrificio dell’Amministrazione regionale come una semplice serie di tagli di nastro non porta bene a nessuno, facendo passare un messaggio secondo il quale le persone presenti in questo emiciclo, invece che ascoltare i territori, si recano a tagliare nastri. Sia tra la Maggioranza che tra l’Opposizione. Non possiamo buttare tutto nel fango e poi lottare in esso per far prevalere le ragioni politiche di ciascuno. Si tratta di una manovra di buon senso e perciò la sosteniamo”.
Il capogruppo leghista Antonio Calligaris si è infine lamentato di aver ascoltato “tante cose, sempre le stesse e frequentemente considerazioni che poco centrano con l’Assestamento. In questa Regione che secondo qualcuno cade a pezzi e che non fa interventi strutturali, invece, poniamo altri 100 milioni per i danni da maltempo, salendo così a 157 complessivi per cittadini e imprese. 140 milioni vanno invece ai fondi di rotazione per imprese e agricoltura, 50 in più per il 2024 al fotovoltaico per dare sicurezza ai cittadini che chiedono ancora il bonus, proseguendo nella transizione energetica intelligente. 15 sono inoltre destinati agli impianti sportivi, 3 ai musei e 4 alla cultura, oltre a tutti gli scorrimenti di graduatorie”.
Per quanto concerne “il problema del personale degli enti locali, la Corte dei Conti ha detto che è anche un problema di tipo sociologico – ha spiegato l’esponente del Carroccio – connesso a un problema stipendiale, di carichi e di responsabilità. Una situazione che non si affronta certamente proponendo unioni forzate. Non abbiamo certamente distrutto nulla in tal senso – ha concluso Calligaris – ma, anzi, solo tentato di ricostruire ciò che voi avete distrutto, continuando a non capire la differenza tra funzioni comunali, sovracomunali e di area vasta provinciale”.