Assestamento di bilancio regionale: Udine mortificata e assente dai radar del centrodestra

«Le problematiche e le esigenze di una città come Udine vengono ricordate dal centrodestra solo quando si tratta di mortificare e attaccare brutalmente un’amministrazione comunale perché di colore diverso, come avvenuto in occasione dei tragici fatti delle scorse settimane. Quando si tratta di intervenire per risolvere i problemi e sostenere un rilancio, allora Udine sparisce dai radar». Lo affermano i consiglieri regionali Manuela Celotti, Massimiliano Pozzo, Francesco Martines e Massimo Mentil (Pd), a margine del dibattito sull’assestamento di bilancio.

«A fronte della richiesta da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco De Toni, di un finanziamento di 22 milioni per la rigenerazione di Borgo stazione, dopo un anno di confronti durante i quali Udine ha cercato di costruire un programma di lavori e interventi strategici e di condividerlo con la Regione, l’unica cosa che possiamo dire è che la città capoluogo del Friuli è stata e continua a essere inascoltata da una Giunta regionale che si trova a gestire una disponibilità di risorse mai vista prima, ma che evidentemente continua a trattare i Comuni come figli e figliastri, e la città di Udine è l’unico figliastro fra gli ex capoluoghi di provincia» affermano i consiglieri del Partito democratico. «Ci chiediamo dove finiscano i consiglieri regionali di centrodestra eletti nel collegio udinese quando si tratta di rappresentare i bisogni della loro città, che invece di essere riconosciuta come il perno di un nuovo sviluppo dell’intero Friuli, viene lasciata indietro da una politica che, una volta di più, preferisce non dare risposta alle amministrazioni di un altro colore politico, oppure dobbiamo semplicemente dire che i colleghi eletti negli altri collegi sanno fare molto meglio il loro lavoro di rappresentanza dei bisogni del territorio».

E ancora, sottolineano, «la mancanza di risposte puntuali su una richiesta assolutamente condivisibile, che dimostra la volontà dell’amministrazione comunale di intervenire su un’area troppo a lungo ignorata dall’amministrazione regionale, attraverso un progetto di rigenerazione urbana che punta ad avere importanti ricadute in termini di ripartenza del quartiere, vivibilità e sicurezza. Questo atteggiamento è assolutamente inaccettabile, perché diventa una mancata risposta non solo alla Giunta cittadina, ma anche ai cittadini e alle cittadine udinesi e del Friuli».

 

«Dopo l’umiliazione di Udine e della sua amministrazione comunale, che paga la “colpa” di non essere dello stesso colore di chi governa la Regione, il presidente Fedriga, in maniera assolutamente arrogante, provando anche a beffare i cittadini udinesi». Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Russo (Pd), a margine del dibattito generale sull’assestamento di bilancio.

«Il modo in cui la Giunta regionale ha ricoperto d’oro la stragrande maggioranza delle realtà regionali, “punendo” soltanto le amministrazioni di centrosinistra e in particolare il Comune di Udine non si è mai visto nella storia di questa Regione, ed è la dimostrazione più evidente dell’idea padronale della politica della Giunta regionale che dimentica che le risorse non sono a disposizione di chi vince le elezioni, ma in primis dei cittadini e della comunità regionale» afferma Russo.

In aula, continua l’esponente dem, «Fedriga ha provato a prendere in giro le opposizioni e i cittadini di Udine (anche quelli di centrodestra) dicendo che le richieste di quella realtà sono arrivate fuori tempo massimo: la verità è che chi non vota per lui in questa regione è figlio di un dio minore». Secondo Russo, «spettava alla Giunta destinare risorse adeguate a ogni territorio e individuare con gli amministratori locali i progetti più adeguati. Invece, con l’arroganza di chi dimentica di non essere eterno, Fedriga e il centrodestra hanno umiliato i cittadini friulani che speriamo abbiano presto l’occasione per dimostrare buona memoria e soprattutto di non avere l’anello al naso».