Assestamento Ter. Patto per l’Autonomia: «Si utilizzino con nuovi strumenti le risorse per lo sviluppo del territorio»

«Si utilizzino le risorse a disposizione in modo più efficace, tenendo conto dei cambiamenti in atto nella società, della necessaria transizione energetica ed ecologica». Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, nel corso della discussione sul disegno di legge 152, il cosiddetto Assestamento Ter. «L’approvazione di un disegno di legge come questo, che ha permesso di immettere nel bilancio regionale ulteriori importanti risorse, peraltro alla vigilia dei lavori consiliari dedicati alla manovra di bilancio, risulta particolare e proprio per questo forse bisognava avviare alcune riflessioni più approfondite, specialmente rispetto alla programmazione dell’uso di queste risorse e ad alcune misure specifiche. Penso, ad esempio, agli incentivi della legge Sabatini, dedicati alle piccole e medie imprese che devono rinnovare macchinari e attrezzature. Una misura corretta, molto apprezzata, ma che rischia di non portare reali benefici al sistema economico regionale visto che si sovrappone ad altre misure statali; al contrario rimangono scoperte alcune misure che sarebbe invece utile sostenere, quali i contributi per le aziende che installano impianti fotovoltaici nei loro capannoni – spiega Moretuzzo –. Allo stesso modo, anche i contributi per la prima casa vanno ripensati nell’ottica di un sostegno alla famiglia che includa anche altre misure e considerate le più recenti evoluzioni del mercato dell’edilizia. In questo assestamento di bilancio non c’è spazio per ragionamenti di questo tipo, né si fa leva sulla nostra specialità regionale, strumento fondamentale per affrontare partite fondamentali per lo sviluppo dei territori e delle sue comunità. Negli ultimi mesi sono state introdotte a livello statale così tante novità a livello di agevolazioni fiscali e di contributi che hanno modificato profondamente il funzionamento di alcuni settori per i quali vanno individuati nuovi strumenti; quelli esistenti, infatti, invece di stimolare certi settori rischiano di creare solo cortocircuiti. Speriamo che una riflessione in questo senso venga avviata almeno per la manovra di bilancio».