Ateneo Friulano: risultati degli studi negli archivi di uno dei principali storici dell’arte veneta del Novecento
A conclusione del progetto di ricerca biennale che ha portato alla schedatura, digitalizzazione e, a breve, messa online, attraverso il portale Teche.Uniud, dell’epistolario di Rodolfo Pallucchini, tra i maggiori storici dell’arte veneta del Novecento, il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine, assieme all’Area biblioteche di ateneo, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, organizza martedì 12 (apertura dei lavori alle 14.15 in aula 12) e mercoledì 13 marzo, nel polo della formazione in via Margreth 3 a Udine, il convegno “Rodolfo Pallucchini (1908-1989). Storie, archivi, prospettive critiche”. La due giorni sarà l’occasione per far luce su un contesto particolarmente rilevante per l’intera cultura italiana qual è quello degli storici dell’arte del Novecento: 22 studiosi di 11 istituzioni illustreranno le ricerche condotte sull’epistolario e nell’archivio di Rodolfo Pallucchini, entrambi conservati nei Fondi speciali della Biblioteca umanistica dell’Università di Udine, insieme alla ponderosa biblioteca dello studioso.
Ad aprire il convegno, il ricordo delle figlie di Rodolfo Pallucchini, Teresa e Vittoria. Nel corso dei lavori, una parte significativa avranno gli interventi sui rapporti professionali e personali che Pallucchini ebbe con i maggiori storici dell’arte italiani del tempo: Roberto Longhi, Carlo Ludovico Ragghianti, Lionello Venturi, Giuseppe Fiocco, Giulio Carlo Argan. A ciò si uniscono relazioni sul rapporto con il restauro e i restauratori, su particolari mostre e iniziative di ricerca (la Biennale del 1948, la mostra su El Grego e il manierismo a Venezia del 1981), il rapporto con i mercanti d’arte, i suoi taccuini d’appunti e di ricerca e così via.
Il progetto di valorizzazione dell’archivio Pallucchini, a chiusura del quale si colloca il convegno, è iniziato nel settembre 2017 in seno al Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (DIUM) dell’Ateneo friulano, coordinato dalla professoressa Donata Levi. L’obiettivo era la valorizzazione del patrimonio documentario che l’Università di Udine conserva di questa personalità indiscussa della storia dell’arte italiana. «Se la biblioteca dello studioso – spiega Donata Levi – è da diversi anni a disposizione degli utenti, l’archivio invece non era stato ancora reso interamente disponibile. Grazie al progetto, si è deciso di approntare una prima valorizzazione e messa a disposizione in forma remota di questo patrimonio, attraverso la digitalizzazione e la schedatura della serie relativa all’epistolario con enti e persone: si tratta di 12 buste di documenti, con diverse migliaia di lettere, che dimostrano la fitta rete di rapporti intessuta negli anni da Pallucchini: a breve saranno leggibili attraverso il portale Teche.Uniud dell’Ateneo».
La figura di Rodolfo Pallucchini, oltreché essere centrale per lo studio dell’arte veneta, è particolarmente interessante per il numero e la qualità degli incarichi ai quali fu chiamato. Nel 1935, ventisettenne, fu nominato ispettore della Galleria Estense di Modena, per poi diventarne direttore nel 1939. Nel frattempo intraprese la sua carriera universitaria che lo portò a ricoprire prestigiose cattedre negli atenei di Bologna, Pavia, Venezia e Padova. Fu direttore di diverse edizioni della Biennale di Venezia, fra le quali la prima del dopoguerra (1948). Fu fra i più attivi e partecipi membri del Centro internazionale di Studi di Architettura ‘Andrea Palladio’ di Vicenza e dal 1972 diresse l’istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, ove si conserva la sua Fototeca. Innumerevoli le sue pubblicazioni, anche d’ambito storico-artistico contemporaneo. Fra le più note: La pittura veneziana del Cinquecento (1944), La giovinezza del Tintoretto (1950), Piazzetta (1956), Giovanni Bellini (1959), Tiziano (1969). Il suo costante impegno editoriale fu profuso in particolare nella fondazione e nella direzione di «Arte veneta», della quale fin dal primo numero (1947) fu direttore. La rivista divenne in tempi celeri un punto di riferimento internazionale, contribuendo a rinnovare profondamente la storia dell’arte in Italia nel secondo dopoguerra. Fecondi furono pure i suoi rapporti con il Friuli e con Udine in particolare. Fu anche grazie alla sua mediazione che la Collezione Astaldi divenne patrimonio dei Civici musei.
Martedì 12 marzo alle 14.15 porteranno i saluti Andrea Zannini, direttore del DIUM, Andrea Tilatti, delegato dell’Università di Udine alle Biblioteche e banche dati. A seguire le figlie Teresa e Vittoria Pallucchini porteranno un ricordo del padre.
I lavori della prima giornata saranno coordinati da Caterina Furlan, nella quale interverranno, nella prima parte, Donata Levi (Università di Udine), Per introdurre: Rodolfo Pallucchini (1908-1989). Storie, archivi, prospettive critiche; Giuliana Tomasella (Università di Padova), Da maestro ad allievo. Note a margine dell’epistolario Fiocco-Pallucchini; Simone Facchinetti (Università del Salento), Corrispondenze tra Longhi e Pallucchini; Laura Iamurri (Università degli Studi di Roma Tre), Lionello Venturi e le Biennali del dopoguerra.
Nella seconda parte, gli interventi di: Claudio Gamba (Accademia di Belle arti ‘Mario Sironi’ di Sassari), Giulio Carlo Argan e Rodolfo Pallucchini, un lungo dialogo tra biografia e carteggio; Arianna Bello (Università di Udine), La prima nomina di Rodolfo Pallucchini: Ispettore della Galleria Estense di Modena; Martina Visentin (Università di Udine), Mauro Pellicioli e gli altri: Rodolfo Pallucchini e i restauratori; Elena Bertin (Università di Udine), I taccuini di Rodolfo Pallucchini (1931-1961): primi rilievi; Marcel Grosso (Università di Padova), Coletti e Pallucchini: uno scambio sul giovane Tintoretto e il manierismo veneto (1933-1940).
Mercoledì 13 marzo i lavori inizieranno alle 9.00, nell’aula 11, coordinati da Elena Moro della Regione del Veneto. Interverranno Emanuele Pellegrini (IMT Scuola Alti Studi, Lucca), Non solo Venezia: il carteggio tra Rodolfo Pallucchini e Carlo Ludovico Ragghianti; Patrizia Cappellini (Università di Udine), Esperti e mercato dell’arte. Alcune considerazioni sull’attività di Rodolfo Pallucchini; Federica Nurchis (Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo), Rodolfo Pallucchini, regia veneta dei ‘Maestri’ Fabbri; Alessandro Del Puppo (Università di Udine), Martini, Pallucchini e le difficoltà della scultura; Matilde Cartolari (Technische Universität Berlin e Università di Udine), Pallucchini direttore di mostre: i Cinque secoli e I capolavori dei musei veneti (1945-1946).
Dopo la pausa i lavori riprenderanno con: Francesca Castellani (Università Iuav di Venezia), Il ‘Quarantotto’ degli impressionisti in Biennale; Simona Rinaldi (Università della Tuscia), Brandi rimprovera Pallucchini: vernici e velinature nei restauri belliniani del 1949; Camilla Da Dalt e Claudio Lorenzini (Università di Udine), Le mostre di Nicola Grassi (Udine, 1961 e Tolmezzo, 1982): Rodolfo Pallucchini e il Friuli; Linda Borean (Università di Udine), La mostra Da Tiziano a El Greco. Per la storia del manierismo a Venezia (1981); Ilaria Turetta (Fondazione Giorgio Cini), Rodolfo Pallucchini ‘consumatore trentennale di fotografie’. La raccolta fotografica e la consulenza per Alinari; Pier Giorgio Sclippa e Sandra Tinaro (Area biblioteche Università di Udine), La valorizzazione dei fondi personali conservati nelle biblioteche dell’Università di Udine: la biblioteca e l’archivio di Rodolfo Pallucchini.