Attacco notturno con droni all’Iran. Una ritorsione contro la base aerea di Esfahan, ma è azione simbolica limitata

La presunta ritorsione di Israele sulla “ritorsione”  iraniana della scorsa settimana è scattata alle 4,30 di questa notte. Ma quello che è certo è che si è trattato di un attacco molto limitato quasi simbolico, che ha provocato una serie di «forti esplosioni» nei pressi della città di Esfahan in Iran dove ha sede la base aerea dalla quale si presume siano partiti la maggioranza dei droni e i missili che hanno cercato di colpire Israele sabato scorso. A parlare delle esplosioni, non solo fonti americane, ma la stessa televisione ufficiale di Teheran che però si è affrettata a dire che l’attacco non ha creato danni e vittime e che i droni sarebbero stati intercettati dalla difesa aerea iraniana attivata nei cieli di diverse province del paese. Scarse le immagine dell’attocco con solo poche immagine provenienti da telefonini diffuse sui social. in ogni caso l’azione è stata confermata dall’agenzia di stampa ufficiale di Teheran  Irna. In realtà dell’attacco si sa davvero poco e c’è chi presume che in realtà  droni siano partiti dallo stesso territorio iraniano e non da Israele lontano quasi 1500 km, altre fonti  parlano di attacco con missili terra aria lanciati da aerei con la stella di David da fuori lo spazio aereo iraniano. Queste ultime informazioni contrasterebbero con quelle relative ad  azioni da parte di dissidenti del regime al soldo di Israele. Qualsiasi sia stata la natura tecnologica militare dell’attacco tutte le fonti hanno rassicurato su fatto che gli impianti nucleari che si trovano proprio a Esfahan non sono stati interessati dalle esplosioni  e che sono in sicurezza. Insomma si sarebbe trattato di un attacco simbolico tanto che fonti iraniane, minimizzando anche per ragioni di politica interna, non parlano di ulteriori ritorsioni come avevano strombazzato nelle scorse ore. Insomma per ora siamo ai giochi di guerra anche se gli scenari mediorientali, infarciti di “guerre sante” e non solo da parte iraniana,  sono sempre imprevedibili e spesso non seguono quelle che per noi occidentali sarebbero logiche razionali di comportamento militare. Di certo la scelta della giornata non è stata casuale, oggi infatti è il giorno del compleanno della Guida Suprema iraniana Khamenei, nato il 19 aprile del 1939 tanto che in Israele sui social molti utenti associano l’attacco ad ironico  «Buon compleanno, Khamenei». In realtà è evidente che le pressioni internazionali stanno avendo qualche effetto sulle parti, nessuno infatti in questa fase sembra intenzionato a rinfuocare un conflitto regionale dalle conseguenze incontrollabili.