Beni culturali Fvg: PD Spitaleri, Regione faccia pesare suo ruolo “A Roma ci stanno un attimo a cancellare il Fvg”

“Il pericolo più grande è lasciare che le cose vadano avanti per conto loro o peggio che si continui a decidere ‘senza di noi’. Per questo vanno completati alcuni passaggi essenziali, che sono ancora nella nostra disponibilità istituzionale e politica: ci sono carte da giocare ma occorre prendere l’iniziativa e la Regione deve far pesare il suo ruolo e la sua autonomia”. Lo afferma Salvatore Spitaleri, componente della Commissione Paritetica Stato-Regione Fvg, commentando gli esiti della riforma del ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli (Lega) che ha accorpato sul museo autonomo del Parco di Miramare i musei nazionali dell’ex polo regionale del Friuli Venezia Giulia.
“La prima cosa da fare – spiega Spitaleri – è riprendere il percorso che porta al passaggio del museo archeologico di Aquileia alla Fondazione, che doveva essere completato entro la fine dello scorso anno. Contemporaneamente è possibile avviare il percorso in Paritetica per l’acquisizione delle ulteriori competenze in tema archeologico e dei beni culturali alla Regione, per una miglior tutela e sinergia con il sistema turistico e culturale, sfruttando ogni possibilità che viene dal sistema Unesco e dalle risorse europee”.
In più, per il membro della Paritetica, “l’Amministrazione regionale può esercitare un ruolo decisivo di bilanciamento dall’interno Consiglio di amministrazione e del Comitato scientifico del museo autonomo di Miramare e ora di Miramare-Cividale, da un lato, e nella Fondazione Aquileia, dall’altro. Certo, si tratta di far pesare quella presenza, facendo sistema con gli Enti locali. Anche tenuto conto del fatto che i proventi dei biglietti resteranno al museo autonomo e non andranno a Roma”.
“La sfida per i nostri territori – aggiunge Spitaleri – non è guardarsi con rancore il rispettivo ombelico: se c’è un insegnamento che abbiamo tratto dalla politica regionale del tempo passato è quello che solo pensando regionalmente si affrontano difficoltà e si promuovono aspirazioni dei territori. Ora, la sfida è essere presenti, autorevoli, competenti e soprattutto uniti. Altrimenti, accadrà tutto ‘senza di noi’ e un giorno potremo scoprire che Miramare, Aquileia, Cividale e Grado sono finiti sotto Venezia o Brera. Perché, se con un tratto di penna sono state accorpati i poli musei di Veneto e Lombardia, a Roma – conclude – ci stanno un attimo a cancellare il Friuli Venezia Giulia”.