«Benvenuti a Sprecopoli, soldi persino per verificare se gli alberi producono ossigeno», polemica di Massimo Morettuzzo
«Evidentemente le tante risorse disponibili per questa manovra finanziaria hanno dato alla testa all’Amministrazione Fedriga ed è partito l’assalto alla diligenza da parte dei gruppi di maggioranza – commenta il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo, a margine della discussione sulla manovra di bilancio 2023 –. Mentre tante famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese e le imprese devono fare i conti con costi energetici che sono esplosi, la maggioranza in Consiglio regionale ha approvato un emendamento con il quale si destinano 50 mila euro per uno “studio di fattibilità concernente la valorizzazione dei boschi e delle foreste come serbatoio di ossigeno”. Evidentemente c’è in giro qualche preparatissimo professionista che per una cifra considerevole come quella stanziata su proposta del Gruppo di Fratelli d’Italia è disponibile a valutare bene come gli alberi possono produrre ossigeno. Probabilmente sarà in grado di farlo molto meglio dei numerosi docenti delle nostre Università che da anni studiano questi temi. Crediamo che questa norma sia l’esempio più eclatante di come le scelte dell’Amministrazione Fedriga siano guidate da visioni eufemisticamente poco orientate al bene comune e molto alla ricerca del consenso». «Sull’ambiente manca totalmente una visione di insieme, capace di tracciare una direzione di marcia chiara e orientata a un vero processo di cambiamento. È evidente il disinteresse della maggioranza rispetto ai temi della sostenibilità, maggioranza che ha mai tenuto in considerazione le numerose proposte sui temi dell’ambiente e della transizione ecologica che abbiamo presentato in questi anni – continua Moretuzzo –. La vicenda che ha visto la nascita dell’Agenzia regionale per l’energia e l’affossamento del Comitato ristretto su FVGreen – pessima dal punto di vista della buona prassi legislativa e della correttezza istituzionale – ha reso in modo plastico il gioco di ricatti incrociati e di interessi di piccolo cabotaggio che governa i rapporti fra i gruppi di maggioranza. Altra vicenda pessima è quella dei ristori energetici per le imprese: un fallimento annunciato che avevamo prefigurato in sede di assestamento e che oggi determina un avanzo di circa 26 milioni, risorse che rispetto all’attuale situazione socio-economica sono rimaste ingiustificatamente ferme per troppi mesi. Temiamo il rischio concreto che anche la ricca misura (100 milioni accantonati) dell’ormai famigerato “bonus fotovoltaico”, misura annunciata con mesi di anticipo per catturare consenso, determini difficoltà applicative difficilmente superabili e inevitabili cortocircuiti speculativi. Continuiamo a pensare che piuttosto che creare una miriade di piccoli impianti fotovoltaici ad uso esclusivamente familiare sia preferibile incentivare e favorire la nascita delle comunità energetiche, prediligendo la realizzazione, ad esempio, di impianti di medie dimensioni sui tanti capannoni industriali presenti sui nostri territori. E continuiamo a pensare che la Regione dovrebbe fare leva anche sulla specialità regionale come strumento per fare prima e meglio dello Stato quanto serve per affrontare un tema che sta diventando sempre più urgente».