Bloccata la gara per l’incarico di direttore del Sores? Voci anche su un buco di bilancio nella sanità friulana
Sono giorni che una voce gira insistentemente negli ambienti della sanità friulana e riguarda una presunta disinvolta operazione tesa ad occupare la poltrona di direttore del Sores in barba al bando di concorso pubblico, per titoli e colloquio, per l’attribuzione dell’incarico dirigenziale nella struttura complessa “Struttura Operativa Regionale Emergenza Sanitaria” insomma il sopracitato Sores che per i meno avvezzi è la struttura demandata al soccorso sull’intero territorio regionale e che è stato spesso sotto accusa per ritardi e malfunzionamenti. Il Sores, si legge nella presentazione del servizio, rappresenta l’evoluzione del precedente sistema basato su 4 Centrali Operative 118 Provinciali (che molti rimpiangono) costituendo il raccordo con le strutture territoriali ed ospedaliere, i mezzi di soccorso, le centrali operative di altri sistemi e le istituzioni pubbliche e private che cooperano nella risposta all’emergenza. La sede è a Palmanova. Il bando di concorso era del 23/03/2021 ed è stato regolarmente chiuso il 22 aprile aprile. A concorrere sarebbero quattro aspiranti tutti con titoli tali da potersi contendere legittimamente l’ambito incarico. Fra i concorrenti vi sarebbe anche il friulano Giulio Trillò già direttore dell’elisoccorso ed ora direttore alla centrale operativa di Pieve di Cadore che vanta una notevole esperienza nel campo delle emergenze. Tutto bene quindi? Pare di no perchè anche se il 30 aprile scorso come previsto era stato comunicato ufficialmente che le operazioni di sorteggio dei componenti la commissione di valutazione, che dovrebbe appunto vagliare titoli e colloqui dei candidati avrebbero avuto luogo alle ore 10.00 del giorno 07/05/2021. Ebbene voci dicono che quel sorteggio non vi sarebbe stato per intervento dall’alto, finalizzato ad evitare che il bando vada a compimento anche se allo stato non è chiaro con quali artifici legali. Diciamo però che dato che l’attuale direttore Dott. Vincenzo Mione, con il 1 giugno andrà in quiescenza e il posto rischia di restare vacante, si aprirà una “emergenza” nell’emergenza. In quel caso si potrebbe andare a nomina straordinaria, o meglio ad incarico provvisorio pescando nelle risorse “interne”, risorsa che in futuro, magari acquisendo esperienza e conoscenza del sistema e quindi “punti” avrebbe gioco facile nella selezioni di una nuova gara.
Ovviamente girano voci su chi potrebbe essere il fortunato e anche sulle motivazioni opache che avrebbero spinto a compiere quella che parrebbe proprio essere una pesante irregolarità. A proposito di irregolarità o presunte tali, sono in molti negli ambienti ospedalieri friulani che spiegano la prematura partenza del Direttore generale dell’AsuFc Braganti con un assai probabile buco di bilancio dell’azienda. Intendiamoci non si tratta di ammanchi e ruberie, ma al massimo di debiti provocati da una gestione inefficiente, alla quale si starebbe cercando di mettendo disinvolte pezze anche utilizzando partite di bilancio diverse, come quelle straordinarie per il covid. Non sappiamo se le voci, sempre più insistenti, siano realtà, anzi confidando nell’esperienza dell’assessore Riccardi, come del resto per il caso del bando bloccato, non lo crediamo proprio. Ma c’è il fatto che tutte le opposizioni in Consiglio Regionale hanno chiesto la convocazione urgente in commissione degli assessori alla sanità Riccardi e al Bilancio Zilli per discutere dell’andamento economico delle tre aziende sanitarie regionali. Normale attività di controllo o anche in Consiglio regionale certe voci sono arrivate? Del resto pare che proprio che anche fra i due assessori, sulla vicenda AsuFc, vi siano alcuni screzi tanto acuti da prevedere l’invio di ispettori. Del resto la possibilità che disavanzi milionari in sanità mandino a gambe all’aria il bilancio della Regione non è particolare su cui l’assessore al bilancio possa soprassedere. Sarà verò? Vedremo perchè è sempre più difficile rompere quella cupola di omertà che spesso accompagna la gestione della sanità made Fvg, vuoi sui dati covid e terapie intensive, vuoi su ogni altra questione. Una sanità trattata più che da cosa pubblica da cosa nostra, pardon evitiamo spiacevoli equivoci: cosa loro.
richiesta audizione assessori