Bloccata la proposta di sospensione dei brevetti sui vaccini, vincono per ora gli egoismi delle big pharma appoggiate dagli stati ricchi. Ue compresa

Chi pensava che i milioni di morti da covid facessero modificare gli atteggiamenti delle big pharma ed in generale dl sistema capitalistico mondiale si era illuso. Certo dichiarazioni di intenti ve ne sono stati ma che si infrangono contro il muro degli interessi di pochi, i ricconi della terra i cui profitti non possono in alcun modo essere messi in discussione neppure dinnanzi a cataste di bare.  “Per l’opposizione Usa-Ue-Uk-Giappone-Brasile-Canada-Svizzera-Australia e Singapore, la richiesta di India e Sudafrica, appoggiata dalla stragrande maggioranza dei Paesi del WTO, di sospendere i brevetti su vaccini e trattamenti anticovid, non è stata approvata: siamo di fronte a una pesante e pericolosa battuta d’arresto per il diritto alla salute della comunità mondiale”, ha dichiarato il portavoce della Campagna Europea Diritto alla Cura nel corso della maratona Facebook    #NoprofitOnPandemic,  concomitante con la riunione del Consiglio TRIPs del WTO, Organizzazione Mondiale del Commercio.

“I governi dei Paesi più ricchi del pianeta – ha aggiunto – si sono assunti una grave responsabilità, che provocherà purtroppo moltissimi altri lutti, che in gran parte, si sarebbero potuti evitare. Mi chiedo se i nostri governanti, quando compiono queste scelte, siano consapevoli di tutte le conseguenze. La nostra lettera del 5 marzo al Presidente del Consiglio Draghi, nella quale chiedevamo di appoggiare la moratoria, è rimasta senza risposta”.  “O i brevetti, o la vita! “, mai, come in questo momento, lo slogan della campagna è vitale e di stringente attualità: allo stato attuale solo una persona su 10 potrà vaccinarsi entro il 2021 nei Paesi poveri, due terzi dell’umanità resteranno in balìa del virus e delle sue varianti, che potranno ripresentarsi anche in Europa, e non sappiamo se i vaccini di cui disporremo saranno efficaci anche su queste nuove varianti.

Alla maratona si sono alternati nello spazio di due ore ben 40 rappresentanti delle 70 organizzazioni nazionali, che hanno aderito al Comitato nazionale della Campagna europea per la raccolta di un milione di firme, in corso in tutti i Paesi UE e che ha superato le 100.000 firme. Fortissimo il messaggio emerso da tutti gli interventi: ” Come società civile- ha detto il rappresentante  della Campagna Europea Diritto alla Cura- siamo impegnati in uno sforzo eccezionale per “costringere” i governi nazionali e la UE ad adottare quelle misure che possano impedire una tragedia di dimensioni spaventose”!

Per questa ragione diventa ancora più importante rilanciare la raccolta di firme www.noprofitonpandemic.eu/it per raggiungere il prima possibile l’obiettivo prefissato di un milione di firme. La prossima tappa è il 7 aprile, proclamata dall’OMS Giornata Mondiale per il Diritto alla Salute: sarà quella l’occasione per lanciare la giornata del click in tutta Europa per moltiplicare le firme.