Bocciatura atta aziendali, dura la Cgil Fvg «Sanità all’impasse. Pnrr e assunzioni al palo». Domani la consegna della petizione pro sanità pubblica

«Siamo di fronte a una situazione senza precedenti, con il rischio concreto di una rovinosa impasse nella programmazione sanitaria, nelle strategie di rilancio delle assunzioni che vanno urgentemente messe in campo, anche per ridurre i tempi di attesa, nell’attuazione degli obiettivi di innovazione e rafforzamento dei servizi territoriali che sono alla base del Pnrr. Obiettivi evidentemente disattesi, come conferma, pur nel suo linguaggio burocratico, la nota della Direzione centrale della Salute». Rossana Giacaz, responsabile sanità e welfare della segreteria Cgil Fvg, sintetizza così lo scenario apertosi per la sanità regionale con la mancata approvazione degli atti aziendali. «Veder confermate le nostre critiche – prosegue – non è motivo di soddisfazione, ma rafforza semmai il nostro sconcerto per l’ostinazione con cui si è scelto di procedere nella direzione sbagliata, nonostante i pesanti rilievi di merito avanzati da più parti. Non soltanto dal sindacato, lo sottolineo, ma anche da parte dei referenti di molti servizi e di diverse rappresentanze delle professioni sanitarie. Dopo questa bocciatura a 360 gradi, è lecito chiedersi quali siano gli obiettivi di programmazione che l’assessore Riccardi ha illustrato ai sindaci territorio per territorio, se gli atti che dovevano recepirli sono stati giudicati incompatibili. Serve un cambio di rotta radicale, anche nel confronto con il sindacato e con tutte le parti in causa, e lo ribadiremo domani al presidente del Consiglio regionale, spiegando le ragioni della petizione sulla sanità sostenuta da 15mila firmatari e che vede anche la Cgil tra i suoi promotori». Il riferimento  è alla petizione che alle 15 di domani (28 aprile) verrà consegnata al presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin con allegate le oltre 15mila sottoscrizioni raccolte a sostegno e in difesa della sanità pubblica regionale. Prima dell’incontro, cui parteciperanno anche i 17 consiglieri regionali che appoggiano e sostengono la campagna, il Coordinamento ha convocato una conferenza stampa in piazzale Oberdan, davanti all’ingresso del Consiglio. Si ricorda che il Coordinamento riunisce una ventina tra comitati e associazioni e in una nota scrive: “Siamo, come cittadine e cittadini della regione, preoccupati della situazione disastrosa, con tagli e chiusure dei servizi, riducendo il personale, aprendo al profitto privato e non ai bisogni di salute. Situazione che, negli ultimi anni, ha portato alla “devastazione” di quello che era considerato uno dei migliori sistemi sanitari”. Per questo la Petizione chiede: -Rilanciare il Servizio Pubblico su obiettivi di riduzione delle diseguaglianze, accesso universale ai servizi, rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza in ogni zona della regione, ricorrendo innanzitutto alla gestione diretta degli interventi di prevenzione, sanitari e riabilitativi, evitando esternalizzazioni e precarietà. -Finanziare con fondi adeguati l’aumento delle dotazioni organiche delle Aziende Sanitarie e il turnover del personale. -Ripristinare urgentemente i servizi soppressi/ridotti (Distretti, Csm, guardie mediche, medici di famiglia, RSA, consultori, …). -Avviare un piano straordinario per la riduzione delle liste di attesa. -Ridare ruolo ai Sindaci e ai Comuni e introdurre la democrazia partecipativa per operatrici e operatori, associazioni e cittadine/i. -Far valutare l’operato dei Direttori Generali su obiettivi di salute condivisi e coinvolgere anche i Sindaci nella valutazione. -Sospendere le procedure in corso di approvazione degli Atti Aziendali, anche per tener conto delle indicazioni del PNRR”.  Che dire, l’ultimo obiettivo della petizione è stato raggiunto e superato , servirebbe la semplice presa d’atto della propria inadeguatezza da parte dell’assessore alla salute, ma non c’è certo da aspettarsi un atto che appare sempre più dovuto.