Bonifica delle discariche di Firmano: da 22 anni una grande incognita
Sono trascorsi oltre 2 anni dall’insediamento della nuova amministrazione comunale a Premariacco guidata dal sindaco Michele De Sabbata e nulla si sa di interventi per quanto riguarda l’inquinamento a Firmano in atto dal 1999, della situazione attuale, di eventuali progetti di intervento di bonifica e messa in sicurezza da effettuare nell’area delle discariche di Firmano. A dirlo con una nota è Marino Visintini, promotore del Comitato per la Salvaguardia del territorio di Premariacco e Cividale del Friuli nonchè referente dell’ “Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli V.G.”. “Solo 4 righe sono state riportate sul notiziario “Premariacco informa” distribuito la settimana scorsa nelle cassette postali dei residenti spiega Visintini: “sono stati fatte verifiche sulla presenza di biogas riscontrandone l’assenza, è stata riscontrata la presenza di liquido nel corpo dei rifiuti con la presenza di un quantitativo di percolato stimata tra i 10.000 e 12.000 metri cubi sulla base di tale constatazioni si potrà procedere alla progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera di bonifica, si ricorda che sono stati ottenuti ltre 3,5 milioni di euro tra finanziamenti ministeriali e regionali”. L’area in cui è localizzato il problema è caratterizzato dalla presenza di 3 discariche adiacenti ed è stato registrato dall’ ARPA, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli V.G. in una relazione dell’agosto 1999 ; dopo oltre 20 anni, il sito è ancora in attesa di intervento di bonifica, chiosa Visintini, che chiede perchè non si è voluto verificare e perchè il pozzo spia presente tra la vecchia discarica Aspica e la più recente Prefir sia stato cementato e occultato nella distrazione di fatto dell’Ufficio Ambiente dell’ex Provincia di Udine. Il pozzo avrebbe permesso di individuare la discarica che ha favorito l’inquinamento riscontrato nel lontano 1999 e costretto la ditta incriminata ad intervenire con l’asporto del percolato e la sistemazione finale con copertura, come prevedevano le autorizzazione, invece di spendere soldi pubblici a rimediare i danni fatti da privati. La popolazione locale ha diritto di sapere se l’attuale amministrazione comunale intende intervenire, con quali progetti, con quali tempi, se intende organizzare un incontro pubblico o altro. Alcuni anni fa, si ipotizzava di realizzare un progetto di copertura superficiale sull’intero contesto ( progetto mai portato a conoscenza della popolazione, né aver coinvolto il Comitato per la Salvaguardia del territorio di Premariacco e Cividale del Friuli dalla nuova e dalle precedenti amministrazioni locali) senza parlare di un progetto più articolato e complessivo dell’area in considerazione con la verifica dell’inquinamento in atto, dei danni ambientali causati in oltre 20 anni di rilascio di percolato nelle falde, ecc e ..la messa in sicurezza del territorio martoriato da cave e discariche con situazioni che hanno portato a mettere a rischio la salute della popolazione locale. Dopo oltre 20 anni di inquinamento delle falde sottostanti causato dalle gestioni “allegre” delle discariche di Firmano sarebbe necessario predisporre un progetto di caratterizzazione più ampio e non una semplice copertura. Bisogna ricordare inoltre che i progetti autorizzativi di avvio delle cave e successivo utilizzo per smaltire rifiuti, prevedevano, a carico dei gestori, la sistemazione finale delle discariche. Che fine ha fatto poi il progetto “Firmano pulita 1998 ” finanziato dalla Regione FVG con 2 milioni di euro per recuperare l’area di territorio devastata da cave e discariche? Dopo aver manifestato nei due comuni interessati, Premariacco e Cividale del Friuli, davanti alla Provincia di Udine e della Regione Friuli V.G. , fatto numerosi incontri pubblici per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi e danni ambientali, si era arrivati alla costituzione di una Commissione provinciale costituita con atto del 31 dicembre 1997 per realizzare il Progetto “Firmano pulita” con un finanziamento regionale di 2 miliardi di Lire; tale iniziativa avrebbe dovuto studiare e valutare lo stato del territorio e dell’ambiente ad est dell’abitato di Firmano e di elaborare un piano di monitoraggio e risanamento ambientale a tutti i livelli (falda, suolo, aria, rumore ecc) ed in un secondo luogo di indicare ai Comuni le più opportune norme ed idee, da inserire eventualmente nei propri strumenti urbanistici, al fine di valorizzare il territorio. Questo progetto, approvato poi dalla Regione Friuli V.G. vincolava il territorio al recupero dello stesso, vietando la realizzazione di nuove e/o ampliamenti delle discariche esistenti, ampliamenti poi concessi. Erano state avanzate proposte fantasiose quali la realizzazione di campi di golf, aree pic-nic e impianti sportive per la 3°età, strutture di servizio attività sportive varie, un bosco tematico, piste ciclabili, sci nautico ecologico con pesca sportiva, alberghi e/o attività commerciali, ecc di tutto questo nulla è stato fatto. Il Comitato per la Salvaguardia del territorio di Premariacco e Cividale del Friuli – memoria storica di tutte queste vicende, “chiede, anzi pretende da tempo maggior chiarezza e compartecipazione nell’affrontare queste scelte nell’interesse della salvaguardia del territorio e della salute pubblica”.