Bottega Errante Edizioni acquista l’Editrice Santi Quaranta di Treviso

Il nuovo anno si apre con una grande novità per la casa editrice Bottega Errante Edizioni di Udine che acquista la casa editrice Santi Quaranta di Treviso dopo 33 anni di storia e 161 titoli in catalogo. Un’operazione importante per la giovane realtà editoriale nata solo nel 2015 che è diventata titolare di un marchio storico dell’editoria del nostro Paese. Una ricchezza che non va dispersa, ma che deve continuare a circolare, a innovarsi, a tessere una rete fatta di ottimi libri, di qualità, di cura dei dettagli, di territorio che sconfina in geografie altre, in una Europa di cui il Nordest può essere centro e motore culturale e portatore di una visione del mondo aperta e variegata. Innovare, dunque, pur rimanendo fedeli alla natura che ha contraddistinto il meraviglioso percorso di Santi Quaranta. I primi passi riguardano la riproposizione de “I mercanti di stampe proibite” di Paolo Malaguti e “Fiabe e leggende del Tagliamento” di Luigina Battistutta, ma saranno numerose le novità nei prossimi mesi.
«Con questa acquisizione Bottega Errante Edizioni – ha dichiarato Simone Ciprian, amministratore della casa editrice – intende proseguire un percorso iniziato alcuni fa, quasi per gioco, e che ora ha l’opportunità di consolidarsi e godere della ricchezza delle Edizioni Santi Quaranta. Crediamo, infatti, in un’editoria che mette in circolo buoni libri, curati in ogni dettaglio, in grado di soddisfare la richiesta dei lettori attraverso un prodotto di qualità. Ed in questo senso, il lavoro che Ferruccio Mazzariol ha fatto per 30 anni rappresenta per noi un esempio chiarissimo a cui tendere con vera e propria ammirazione».
Santi Quaranta nasce nel 1989 per intuizione di Ferruccio Mazzariol che ha dato vita a un progetto unico e originale, caratterizzato dalla qualità delle proposte, dalla raffinatezza dei libri, dall’attenzione per la cura editoriale e culturale, da una distribuzione capillare. Con un catalogo in equilibrio fra la narrativa del Nordest, la Mitteleuropa e la letteratura internazionale, Santi Quaranta ha dato voce, tra gli altri, ad autori come il tedesco Theodor Fontane, i cechi Vaculík e Weiss, la celebre autrice francese Sylvie Germain; poi tre epistolari di Saint-Exupéry, un romanzo di Stevenson, L’infanzia di Katherine della grandissima scrittrice neozelandese Katherine Mansfield, l’autobiografia di Václav Havel… Tra gli italiani Paolo Malaguti, Antonio Russello, Giovanni Comisso, Isabella Panfido, i friulani Bartolini, Giacomini, Kitzmüller, Battistutta. Nella collana “i ciclamini”, dedicata alle fiabe e leggende, ha raccolto inoltre storie popolari delle terre del Montello, del Piave, del Cadore, dell’Istria, del Tagliamento e della Carnia fino all’Adriatico. La testimonianza tangibile di una cultura alpina e di pianura, mitteleuropea, veneziana, aperta alle radici delle varie nazioni adriatiche e mediterranee. Bottega Errante Edizioni raccoglie il testimone con rispetto, responsabilità e con il privilegio di poter mantenere vivo questo marchio editoriale così amato e popolare. Ponte fra i due progetti è Alessandra Poletto, anima di Santi Quaranta per 16 anni che ora entra a far parte della squadra di Bottega Errante in qualità di redattrice, traduttrice e editor. Le idee sono molte: riportare in luce con nuove edizioni i tesori di questo catalogo, continuare la scoperta della narrativa del Nordest, ampliare la collana dedicata alle fiabe e leggende raccontando altri territori, riscoprire grandi autori internazionali; intrecciare gli scrittori e i libri in un progetto unico, ma che riesca a mantenere l’identità e lo spirito di Santi Quaranta e di Bottega Errante.«Rilevare un catalogo così importante – ha racconta Mauro Daltin, direttore editoriale – è una grande sfida che si va a intersecare perfettamente con il lavoro che da anni portiamo avanti con il marchio di Bottega Errante. Un lavoro che supera le frontiere, che è apprezzato a livello nazionale e che si relaziona e si alimenta anche con una ricerca verso le letterature europee a noi più vicine» racconta Mauro Daltin, direttore editoriale.