Cambi di casacca di deputati e senatori. In 259 hanno cambiato idea. Una democrazia che si sgretola sull’altare degli interessi personali

I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Per questo, importante è l’azione di Openpolis, il portale che analizza i vari flussi del “palazzo”. Vediamo quali sono le ultime “novità” di un trend di cambi di casacca e migrazioni di gruppi e gruppuscoli che rispetto al giorno dopo l elezioni hanno profondamente mutato la geografia delle aule parlamentari rendendo sempre meno credibile la politica.

Iniziamo con il dire che 259 ad oggi sono stati i cambi di gruppo avvenuti nella XVIII legislatura. Puntualizziamo ad oggi dato che domani il numero potrebbe cambiare. Nonostante ci troviamo in una situazione di emergenza, infatti, in parlamento prosegue il fenomeno dei cambi di casacca. Una dinamica influenzata anche dalle due crisi di governo che hanno caratterizzato la legislatura. Basti pensare che solo nel 2021, a seguito del passaggio da Conte a Draghi, ce ne sono stati 111. Complessivamente i parlamentari coinvolti sono stati 203 di cui 138 deputati e 65 senatori.

Delle ultime giornate è la novità di “Coraggio Italia” con 24 membri del nuovo gruppo alla camera passati a Montecitorio al nuovo “soggetto politico” lanciato dal presidente della Liguria Giovanni Toti e dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. In questo gruppo sono confluiti 11 deputati provenienti da Forza Italia. È interessante notare però che tra gli aderenti alla nuova formazione ci sono anche 5 deputati provenienti dal gruppo misto ma che avevano iniziato la legislatura nel Movimento 5 stelle.
Sono 93 i parlamentari che hanno abbandonato il Movimento 5 stelle dall’inizio della legislatura, un record. Il Movimento 5 stelle è infatti la forza politica che più si è indebolita rispetto alle elezioni politiche del 2018 a dimostrazione di quanto labile fosse il collante “ideologico” in quella forza e di quanto invece pesassero gli individualismi plasticamente dimostrati dall’ormai famoso “uno vale uno” preso evidentemente alla lettera da deputati e senatori che hanno interpretato lo slogan più che altro con “io valgo”. Su questo dato però pesa molto la crisi che ha portato alla caduta del governo Conte II. Sono infatti 46 i deputati e i senatori persi dal M5s a seguito della costituzione del governo di unità nazionale. Ma i motivi sono stati anche altri. Non ultimo il mancato versamento di una parte dei compensi che i parlamentari avrebbero dovuto restituire. Fatto che ha portato a diverse espulsioni, dato che è evidente quanto sia difficile per persone catapultate in genere senza alcun merito personale nel paradiso degli stipendi parlamentari rinunciare alla pecunia, che come è noto, quando non è quella degli altri “non olet”.

Ma se Atene painge o è che Sparta ride, così i numeri ci raccontano che un bel -25,5% è la percentuale di senatori persi dal Partito democratico dall’inizio della legislatura e se è vero che con la nascita del movimento di Toti e Brugnaro, Forza Italia è diventato il secondo partito, dopo il M5s, ad aver perso il maggior numero di parlamentari (-37) il Partito democratico si posiziona al terzo posto in questa tristissima classifica dato che ne ha persi 31. Va aggiunto che il Pd si è particolarmente indebolito al senato dove, anche a seguito della scissione di Italia viva, il gruppo Dem ha perso circa un quarto dei suoi membri. Ciò ha determinato un’asimmetria: a Montecitorio infatti il Pd è la terza forza (dopo Lega e M5s), a palazzo Madama invece il terzo gruppo più numeroso è quello di Forza Italia.
Ma dato che errare può essere umano, la dimostrazione che perseverare è diaboliche ecco il dato dei
46 deputati e senatori che hanno cambiato più di un gruppo nella XVIII legislatura. Intendiamoci questi campioni di coerenza non compiono alcuna azione illegale, dato che la pratica dei cambi di gruppo è del tutto legittima, ma numeri così elevati evidenziano la crisi dell’attuale sistema politico. Di questi 46 permanentemente indecisi, ben 8 che hanno cambiato appartenenza almeno 3 volte. Ogni commento ci appare inutile.