Cambiamenti climatici, il rapporto di sintesi del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc)
Lunedì 20 marzo scorso l’Ipcc, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, ha concluso la pubblicazione del sesto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici (AR6), con il rapporto di sintesi (Synthesis Report – SYR) che integra i risultati dei tre gruppi di lavoro – Le basi fisico-scientifiche (2021), Impatti, adattamento e vulnerabilità (2022), Mitigazione dei cambiamenti climatici (2022) – e dei tre rapporti speciali – Riscaldamento globale di 1.5 (2018), Cambiamento climatico e territorio (2019), Oceano e criosfera in un clima che cambia (2019). In sintesi, gli scienziati ci dicono che occorre agire subito e che le opzioni per ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici causati dall’uomo sono molteplici, fattibili ed efficaci.
“L’integrazione di un’azione climatica efficace ed equa non solo ridurrà le perdite e i danni per la natura e le persone, ma fornirà anche benefici più ampi”, ha dichiarato il presidente dell’Ipcc Hoesung Lee. “Questo rapporto di sintesi sottolinea l’urgenza di intraprendere azioni più ambiziose e dimostra che, se agiamo ora, possiamo ancora garantire un futuro sostenibile e vivibile per tutti”.
Nel 2018, l’Ipcc ha evidenziato la portata senza precedenti della sfida necessaria a contenere il riscaldamento entro 1,5 °C. Cinque anni dopo, questa sfida è diventata ancora più grande a causa del continuo aumento delle emissioni di gas serra. Il ritmo e la portata di ciò che è stato fatto finora, e i piani attuali, sono insufficienti per affrontare il cambiamento climatico. Più di un secolo di utilizzo di combustibili fossili e di uso iniquo e non sostenibile dell’energia e del suolo ha portato a un riscaldamento globale di 1,1 °C rispetto ai livelli preindustriali. Da questa situazione sono scaturiti eventi meteorologici estremi più frequenti e più intensi che hanno causato impatti sempre più pericolosi sulla natura e sulle persone in ogni regione del mondo. Ogni aumento del riscaldamento comporta una rapida escalation di questi fenomeni. Ondate di calore più intense, precipitazioni più violente e altri fenomeni meteorologici estremi aumentano ulteriormente i rischi per la salute umana e gli ecosistemi. In ogni regione, le persone muoiono a causa di estremi di calore. L’insicurezza alimentare e idrica legata al clima è destinata ad aumentare con l’aumento del riscaldamento. Quando i rischi si combinano con altri eventi avversi, come pandemie o conflitti, diventano ancora più difficili da gestire.
Perdite e danni: decisamente in primo piano
Il rapporto fornisce un focus deciso sul tema delle perdite e dei danni che stiamo già sperimentando e che continueranno in futuro, colpendo in modo particolare le persone e gli ecosistemi più vulnerabili. L’adozione di azioni corrette ora potrebbe portare a un cambiamento trasformativo essenziale per un mondo sostenibile ed equo. “La giustizia climatica è fondamentale perché coloro che hanno contribuito meno al cambiamento climatico sono colpiti in modo sproporzionato”, ha dichiarato Aditi Mukherji, uno dei 93 autori di questo rapporto di sintesi, il capitolo conclusivo della sesta valutazione del Panel. “Quasi la metà della popolazione mondiale vive in regioni altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici. Nell’ultimo decennio, i decessi per inondazioni, siccità e tempeste sono stati 15 volte superiori nelle regioni altamente vulnerabili”, ha aggiunto.
In questo decennio, un’azione accelerata di adattamento ai cambiamenti climatici è essenziale per colmare il divario tra l’adattamento esistente e quello necessario. Nel frattempo, per contenere il riscaldamento entro 1,5 °C al di sopra dei livelli preindustriali, è necessario ridurre le emissioni di gas serra in tutti i settori in modo profondo, rapido e significativo. Le emissioni
dovrebbero già diminuire e dovranno essere ridotte di quasi la metà entro il 2030, se si vuole limitare il riscaldamento a 1,5 °C.
Una via chiara per il futuro
La soluzione sta in uno sviluppo resiliente al clima. Ciò comporta l’integrazione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici con azioni volte a ridurre o evitare le emissioni di gas serra, in modo da fornire benefici più ampi. Ad esempio, l’accesso all’energia e alle tecnologie pulite migliora la salute, soprattutto di donne e bambini; l’elettrificazione a basse emissioni di carbonio, gli spostamenti a piedi e in bicicletta e i trasporti pubblici migliorano la qualità dell’aria, la salute e le opportunità di lavoro e garantiscono l’equità. I benefici economici per la salute delle persone derivanti dal solo miglioramento della qualità dell’aria sarebbero all’incirca uguali, o forse addirittura superiori, ai costi per ridurre o evitare le emissioni.
Lo sviluppo resiliente al clima diventa progressivamente più impegnativo a ogni aumento del riscaldamento. Ecco perché le scelte che verranno fatte nei prossimi anni avranno un ruolo cruciale nel decidere il nostro futuro e quello delle generazioni a venire. Per essere efficaci, queste scelte devono essere radicate nella diversità di valori, visioni del mondo e conoscenze, comprese quelle scientifiche, indigene e locali. Questo approccio faciliterà lo sviluppo resiliente al clima e consentirà di trovare soluzioni appropriate a livello locale e socialmente accettabili.
https://ipccitalia.cmcc.it/climate-change-2023-ar6-rapporto-di-sintesi/