Canto e controcanto sulle infrastrutture: Amirante, sviluppo Abs (gruppo Danieli) necessita di piano ferroviario
“L’imponente piano di sviluppo delle acciaierie Abs che porteranno a triplicare il numero di treni in transito da e per lo stabilimento necessita di un parallelo rafforzamento del contesto ferroviario di infrastruttura pubblica. Per questo promuoveremo a breve un tavolo di confronto al ministero delle Infrastrutture attorno a cui riunire tutti i player interessati: Rfi, Confindustria, Cosef, aziende”. Questo il commento dell’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante a margine dell’incontro che si è tenuto stamattina nella sede di Acciaierie Bertoli Safau (Abs) a Pozzuolo del Friuli a cui hanno partecipato Marco Di Giacomo, amministratore delegato dell’azienda, Anna Mareschi Danieli, per il Gruppo Danieli e per Confindustria, Marco Bruseschi per il Cosef, oltre ai componenti tecnici. Questo grande entusiasmo però necessiterà di attenzione sugli aspetti reali sulla sostenibilità dato che i fenomeni di greenwashing in sostanza ecologismo di facciata di facciata è strategia antica che iniziò a svilupparsi già a partire dagli anni settanta. Si tratta della strategia di comunicazione di certe imprese in genere spalleggiate da istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente delle loro attività o prodotti. Ovviamente non affermiamo che questo è il caso dell’Abs, ma crediamo sarà fondamentale che i progetti vengano analizzati in tutti i loro aspetti e resi noti alle popolazioni delle zone interessate, anche perché ad essere investito non sarebbe solo denaro del gruppo industriale ma anche pubblico.
L’Abs prevede infatti un piano di investimenti imponente nell’arco 2023-2028 di oltre 800 milioni di euro con l’obiettivo dichiarato, spiega l’assessore Amirante, di rendere l’azienda sempre più sostenibile e preparata ad affrontare un mercato complesso e globalizzato. Tale piano di sviluppo prevede la realizzazione di una nuova linea produttiva e svariati interventi sul sito esistente che concorreranno ad incrementare la verticalizzazione produttiva oltre alla capacità produttiva del sito di Cargnacco, sino ad oltre 2 milioni di tonnellate di acciai lunghi speciali.
L’impegno dell’azienda è allineato alle normative nazionali ed europee sulla decarbonizzazione. L’obiettivo primario è quello di minimizzare l’impatto ambientale riducendo i flussi di materiale su gomma e massimizzando quelli ferro. Questa strategia vedrà l’azienda triplicare i volumi movimentati a mezzo treno. Questa crescita prevede degli investimenti già in corso in raccordi ferroviari all’interno dello stabilimento e un’infrastruttura relativa al nodo di Udine che possa supportare tali sviluppi sia a regime sia nella fase di realizzazione delle nuove opere previste da Rfi.
“Per l’entità delle risorse messe in campo da Abs e dal Gruppo Danieli è evidente che siamo di fronte ad infrastrutture strategiche che richiedono un adeguamento della rete ferroviaria che afferisce al nodo di Udine”, ha evidenziato l’assessore “in particolare, il futuro scalo di Cargnacco, che entrerà a pieno regime con la dismissione dei binari di Udine Parco, deve avere la capacità di assorbire l’attuale carico di mezzi più lo sviluppo atteso da Abs nei prossimi anni. Oltre al tema degli investimenti va dunque valutato, congiuntamente tra tutti gli attori interessati, anche il cronoprogramma dei lavori” ha concluso l’assessore. A queste opere si aggiungono quelle già in cantiere o programmate dal Cosef tra Udine e Pavia di Udine che includono due binari (quasi conclusi e pronti per il collaudo), altri tre binari progettati e da appaltare, che si prevede saranno pronti nel primo trimestre del 2026, ulteriori cinque binari in progettazione. A seguito di questa dichiarazione politica è seguito un commento di Marco Di Giacomo, Amministratore Delegato di ABS Acciaierie Bertoli Safau, presente all’incontro: “ABS Acciaierie ha incominciato a lavorare sulla sostenibilità della catena logistica in entrata ed in uscita già da diversi anni, tanto che la quota di trasporto intermodale e ferroviario è già al 42%, con punte virtuose per i flussi inter-company: i trasferimenti di prodotto fra Cargnacco ed il nostro stabilimento di Sisak vengono già gestiti per il 94% con ferrovia, ciò significa evitare la circolazione sulle strade fra Croazia e Friuli Venezia Giulia di circa 600 camion.
Vogliamo proseguire questa strategia e continuare ad alzare l’attuale quota del trasporto ferroviario ed intermodale, consapevoli che ciò significa una riduzione delle emissioni di Co2 ma anche maggiore sicurezza sulle strade, grazie ad una considerevole diminuzione di mezzi pesanti circolanti. ”