Capozzella M5s: “Fedriga prenda atto delle criticità della salute. Assessore tecnico fuori tempo massimo”
L’ospedale di Pordenone rischia di diventare una delle tante opere in cantiere perenne d’Italia. Al netto della localizzazione della nuova struttura decisamente criticabile e sempre più evidente fuori da un contesto di viabilità e praticità d’uso, è evidente che sotto accusa per i gravissimi ritardi di funzionalità del nuovo nosocomio non è solo il direttore generale ma, soprattutto, l’assessore regionale Riccardo Riccardi. Da oltre sette anni la giunta Fedriga guida la Regione i problemi della sanità sono sotto gli occhi di tutti: o Fedriga prende atto che il suo assessore tecnico non ha portato nessun risultato ad oggi o il suo consenso popolare è una cartina di tornasole. Aver inaugurato in pompa magna il nuovo ospedale e adesso, dopo mesi, sentire dire che serviranno ancora altri molti mesi perché un paziente possa essere ricoverato è davvero una burla che la città di Pordenone non merita. Non solo: tutta la sanità del pordenonese dovrebbe affrontare una cura da cavallo, per stare in tema di salute, perché giorno dopo giorno accusa carenze e casi di mala-sanità nonostante l’abnegazione, la professionalità e l’impegno dei suoi operatori. Fedriga prenda in mano e avochi a sé la sanità e destituisca Riccardi. Davanti a una situazione come questa – il caso ospedale di Pordenone è solo la punta dell’iceberg in Friuli Venezia Giulia – vanno prese decisioni drastiche. Fino al punto di dare vita a un “governo di salute pubblica” con tutte le forze politiche coinvolte visto che il tecnico Riccardi non ha saputo dare risposte. Una riforma, anche pesante del comparto sanità va affrontata – un modello potrebbe essere quello dell’Emilia Romagna – entro tempi brevissimi con una visione chiara e definita per una progettualità futura che è partita male ai tempi della giunta Serracchiani e che sta concludendosi peggio con il tandem Fedriga-Riccardi. Così Mauro Capozzella coordinatore provinciale M5S sui tempi di reale apertura dell’ospedale di Pordenone.