Capozzi M5S: “Far rientrare le tensioni in Asufc, evitare mobilitazioni e ulteriori fughe”
“Quanto appreso dalle organizzazioni sindacali Uil FPL e Nursind che venerdì hanno abbandonato il tavolo di concertazione con il Direttore dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale Denis Caporale, è estremamente preoccupante. Solo dopo le proteste i lavoratori dell’azienda giuliano isontina si son visti riconoscere quanto da loro spettante e rivendicato, ci auguriamo che l’azienda udinese non preferisca gli scioperi ai tavoli di confronto”. Lo sostiene la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, dopo le dichiarazioni di alcuni sindacati di categoria sugli atteggiamenti dei dirigienti Asufc tenuti nei loro confronti. “A fronte di rivendicazioni condivisibili siamo venuti a sapere che le risposte ricevute non sono state di certo concilianti e rassicuranti e che anzi si parla anche di toni alzati da parte della dirigenza verso i delegati sindacali presenti, che poi hanno abbandonato l’incontro tenutosi il 29 febbraio, proprio il giorno in cui l’Assessore Riccardi veniva in commissione a dirci che i problemi riguardanti le risorse aggiuntive regionali del comparto sanità erano rientrati. Ma a quanto pare così non è e i lavoratori della provincia di Udine sembrano intenzionati a dar battaglia, anche perché si sentono discriminati verso i colleghi di altri territori”. “Eppure le richieste di ridefinire il modello incentivante pagando i Richiami in servizio con prestazioni aggiuntive su base oraria per ottenere risorse fresche per i lavoratori, come già avviene per le altre aziende regionali, dove gli operatori a parità di condizioni percepirebbero centinaia di euro in più, oppure di aumentare alcune indennità orarie per il lavoro notturno e giornate di presenza, ci sembrano più che legittime. Ci auguriamo – conclude Capozzi – che gli animi si possano rassenerare e si possa giungere a quella perequazione che possa uniformare le prestazioni e le indennità di tutti i lavoratori del comparto, scongiurando possibili scioperi e conseguenti disagi per i nostri pazienti”