Carenza d’organico all’Ospedale di Palmanova. Lettera dei medici del reparto covid

“Ritengo sia doveroso che tutti coloro che sono impegnati nelle istituzioni, chiedano a gran voce chiarezza e collaborino per far emergere le problematiche che mettono a repentaglio la salute dei nostri concittadini. Se ci sono delle responsabilità, queste devono venire alla luce. Quanto sta succedendo a Palmanova è lo specchio di come si stia gestendo l’emergenza sanitaria in regione.

La situazione è insostenibile. Lo dicono anche gli stessi medici con una lettera indirizzata ai vertici dell’Azienda Sanitaria udinese. Non è possibile che 170 pazienti, di un reparto covid, possano essere seguiti da un solo medico. Serve, al più presto, fare chiarezza su questa situazione. Ritengo sia necessario e urgente che tutte le forze politiche cittadine e regionali e non solo, si facciano carico della situazione al fine di salvaguardare la salute degli utenti che hanno sofferto e soffrono tali disservizi e la reputazione del nosocomio cittadino.

Serve un’entità terza indipendente, una commistione d’inchiesta, un intervento dei NAS o della magistratura al fine d’indagare sulla gestione globale della sanità regionale con un focus sulla situazione di Palmanova. La nostra regione è da mesi fra le più colpite dal virus e penso che ci siano responsabilità politiche nella gestione, se stiamo vivendo le difficoltà che tutti conosciamo. Non si può scaricare sui dirigenti, quando conviene, la responsabilità di una gestione disastrosa. E l’emergenza pandemica non può e non deve giustificare e coprire tutto”

Con queste parole il Sindaco di Palmanova, Francesco Martines, si unisce al grido d’allarme lanciato dall’ennesimo appello inviato dal personale medico ai vertici dell’ASUFC, in questo caso da una quarantina di medici operanti nel reparto di medicina Covid dell’ospedale di Palmanova. Una missiva indirizzata alle organizzazioni sindacali Anaao e Cimo con la quale gli operatori sanitari espongono le criticità della struttura e le problematiche legate all’organizzazione nella gestione dei pazienti covid. Di pochi giorni fa poi anche la lettera di denuncia degli anestesisti secondo cui, anche a Palmanova, non sarebbero stati segnalati i reali numeri dei pazienti ricoverati in terapia intensiva.

“Già a gennaio ho avuto modo di scrivere ai vertici politici ed aziendale denunciando la sproporzione fra ricoverati e personale, ho chiesto l’intervento dei NAS e continuerò imperterrito la mia battaglia solitaria. Da mesi, in silenzio e senza andare sulla stampa, lo stanno facendo anche tanti medici e operatori sanitari perché sono allo stremo e non riescono più a fronteggiare l’emergenza. Nessuno, fino adesso, li ha ascoltati.

L’Ospedale di Palmanova è diventato un centro Covid, in cui si fatica a dare risposta ai bisogni dei malati. Sono stati realizzati fino a 175 posti letto di degenza covid e 14 di terapia intensiva e semi intensiva, bloccando completamente tutte le altre attività ospedaliere, compreso, per un lungo periodo, il reparto di Medicina. Le persone con altre patologie sono ormai da tempo senza risposte adeguate. Mancano medici e operatori, mezzi e programmazione, protocolli e professionalità, l’emergenza è ed è stata in seria difficoltà e le attese sono lunghissime”.