Caso Assange, necessario mantenere l’attenzione mediatica
La scorsa settimana la Corte Suprema britannica ha respinto la richiesta degli avvocati di Julian Assange di impugnare la questione delle assicurazioni diplomatiche inviate dagli Stati Uniti. Il caso ora passa alle competenze del ministro dell’Interno britannico Priti Pate e per dirla diretta non si mette bene per Assange. Così mentre gran parte dell’attenzione collettiva e mediatica si è spostata sugli eventi che si stanno svolgendo in Ucraina, è fondamentale mantenere un riflettore acceso sul caso di Julian, un giornalista la cui reclusione in una struttura di massima sicurezza a Londra entrerà presto nel suo quarto anno. La domanda da farsi è chiara: “Come possiamo in Occidente dare lezioni sulle violazioni dei diritti umani quando Assange è in carcere e rischia grossopper reati sostanzialmente d’opinione. Sebbene l’esito del suo caso non sia una questione risolta e le vie legali per lui per garantire la sua libertà rimangono, ciò che è certo è che la sua prigionia continuerà per il prossimo futuro in assenza di una soluzione politica, in quello che è stato chiaramente un caso politico. Domani, Julian e Stella Moris, la sua compagna per diversi anni, si sposeranno all’HMP Belmarsh. Ci si aspetta che ci siano anche i loro figli, Gabriel e Max. Questo, ovviamente, non è un posto normale dove sposarsi, ma la coppia ha cercato con resilienza di avere un senso di normalità nonostante le realtà altrimenti dure. Giovedì, in concomitanza con la visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Bruxelles per un vertice di emergenza della NATO, la campagna Don’t Extradite Assange ospiterà un webinar per un prossimo raduno e concerto in città il mese prossimo. I relatori includeranno Moris, Jeremy Corbyn e Stefania Maurizi, tra gli altri.