Caso Novartis, la risposta a Furio Honsell sul “protocollo” fu “vaga”. Chiara invece la volontà di “condividere” la sanità con il privato
Molti nostri lettori leggendo la nostra inchiesta sull’intesa FVG-Novartis tanto voluta dal presidente Massimliano Fedriga, evidentemente ammaliato dalle multinazionale elvetica del farmaco, ci hanno chiesto se l’opposizione in Consiglio regionale, all’atto di quella firma, dormisse. In realtà nonostante il Consiglio Regionale non fosse stato chiamato in causa venendo a sapere della firma a cose fatte, a reagire c’è stato il consigliere di Open sinistra Furio Honsell che sulla vicenda, il 27 gennaio 2022, ha interrogato la Giunta passati solo pochi giorni dalle dichiarazioni trionfalistiche di Fedriga: “Come Open Sinistra FVG oggi abbiamo depositato un interrogazione a risposta immediata sul protocollo d’intesa tra Regione FVG e Novartis Farma S.p.A.“ si leggeva. “Il Protocollo d’Intesa tra Regione FVG e Novartis Farma S.p.A. per la “creazione di un polo regionale delle scienze della vita” allegato alla DGR N.79 del 21/1/2022, di cui è stata data ampia eco sui media suscita preoccupazione – spiega Honsell – per la visione prestazionale della sanità che pone al centro il farmaco invece della persona esplicitata in premessa.”. L’assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia, spiegava Honsell, non è stata coinvolta nella decisione: “Non è stato né discusso né approvato in Consiglio. Inoltre, vincolando la Regione ad una specifica casa farmaceutica, tale protocollo potrebbe compromettere relazioni con altri soggetti – prosegue il consigliere – e non rispetterebbe il pluralismo scientifico-tecnologico che un’istituzione pubblica dovrebbe tenere: “l’ecosistema sanitario e tecnologico” regionale non può essere consegnato ad un unico soggetto.”. Honsell aggiunge a ciò anche altre problematiche: “Oltre a ciò, la disponibilità dichiarata di permettere l’accesso a dati clinici riservati nel corso delle collaborazioni appare concessa con molta leggerezza. Infine, tale documento è vago quanto alle sperimentazioni di farmaci, di sistemi di controllo, e non tratta né degli investimenti che la Regione intende fare né quelli di Novartis.”.
Per questo, spiega il consigliere, Open avrebbe deciso di interrogare l’esecutivo regionale: “Abbiamo quindi chiesto alla Giunta la motivazione per cui il Consiglio non è stato interpellato preventivamente prima di consegnare la Regione e il suo ecosistema sanitario e tecnologico pubblico, compresi i dati, ad una rete che fa capo a una specifica casa farmaceutica; quali siano stati i criteri con i quali è stata scelta questa multinazionale del farmaco escludendo altre; quali investimenti la Regione intenda pianificare e con quale interesse pubblico ed infine quali ulteriori tutele dei dati sensibili personali attualmente custoditi dai sistemi regionali, oggi accessibili a chi opera in strutture pubbliche, verranno introdotte quando, a seguito del Protocollo, ci potrà accedere una multinazionale per interessi privato.”. A rispondere il Presidente Fedriga ha mandato avanti l’assessore all’Istruzione e al Lavoro, Alessia Rosolen, “L’atto della Giunta è trasparente – ha replicato Rosolen – ed è stato pubblicato sul sito della Regione: bastava leggerlo per mettere da parte illazioni e supposizioni. La Regione vuole attrarre aziende leader in una logica di non esclusività. E la multinazionale non accederà a dati sensibili personali”. In realtà sfugge alla giunta che certe operazioni non possono essere gestite in maniera burocratica soprattutto quando si tratta di dati dei cittadini che non sono sudditi, non è poi chiaro l’esatto utilizzo dei dati. Laconico il commento di Furio Honsell dopo le dichiarazioni dell’assessore: “Siamo i preoccupati della vaghezza dell’accordo e di riferimenti a sperimentazioni di farmaci e condivisioni di dati, a priori sensibili. Siamo anche preoccupati per il fatto che, come istituzione pubblica, la Regione si leghi in modo privilegiato con una specifica multinazionale. Il pluralismo è un criterio non eliminabile. E non sono nemmeno chiare le risorse previste nelle rispettive programmazioni”. “Le risposte date dall’assessore Rosolen non hanno chiarito assolutamente le perplessità che avevamo. Come Open Sinistra FVG siamo molto preoccupati della logica che soggiace a questi accordi, la quale interpreta la salute in termini di prestazioni invece che in termini di processi integrati e continuativi di assistenza. Processi – sostiene Honsell – che solo una salute pubblica può garantire senza disparità”. Noi per parte nostra aggiungiamo che non rassicura per nulla che nella lunga e per molti versi fumosa dichiarazione della rappresentante della giunta confermi che l’operzione orchestrata dalla multinzazionale non si limita al rapporto con il Fvg ma ” si deve inquadrare il contesto in cui opera Novartis. Novartis ha di recente varato una nuova organizzazione a sostegno delle Regioni per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (in seguito PNRR). Con “Novartis al fianco delle Regioni per una salute connessa con il cittadino” ovviamente ci vorrebbero fare credere che la multinazionale non ha alcun interesse economico e che la sua azione sia di pura beneficienza, “Novartis, ci spiega ancora l’assessore Rosolen, vuole creare un nuovo paradigma per la sanità italiana che garantisca un maggiore accesso alle cure e percorsi diagnostico-terapeutici più rapidi ed efficienti. La lotta alla pandemia e le direttrici indicate dal PNRR, hanno spinto Novartis ad un nuovo approccio in cui Novartis si pone quale partner strategico delle Regioni per rendere il sistema più moderno, efficiente, vicino ai cittadini in uno spirito di collaborazione tra pubblico e privato”. Ed ecco il nodo della questione, la mitica collaborazione “pubblico-privato” dove appare evidente che sarà il privato ad avere in mano i dati e le chiavi di lettura.