Centrodestra rifiuta le accuse sul nuovo caso Maignan. Bocciatura effetto collaterale di una lezione di “cattiva” politica al sindaco

Non ci stanno dal centrodestra friulano a passare per quelli che non hanno voluto concedere la cittadinanza al portiere del Milan Maignan dimenticando però che è il totale che fa il risultato. Perché il risultato è che sul piano mediatico le scaramucce partitiche lasciano il tempo che trovano e non hanno alla fine grande peso e che invece il messaggio che arriva fuori dai confini delle aule consiliari è che Udine non è stata in grado di riparare al torto subito dal giocatore. Da respingere quindi l’accusa ai media, guarda caso in piena linea governativa, espressa dal coordinatore reginale di FdI Walter Rizetto secondo cui i giornalisti starebbero facendo passare un messaggio sbagliato in quanto “affermano che il centrodestra avrebbe “solo” bocciato in Consiglio Comunale a Udine la cittadinanza onoraria a Mike Maignan. Se i giornalisti avessero seguito tutto il Consiglio comunale, come ho fatto io in streaming, si sarebbero accorti che il centrodestra ha proposto una mozione di sentimenti nei confronti di quanto accaduto contro il portiere del Milan durante la partita Udinese-Milan. Anzi: la minoranza ha chiesto più volte una pausa e riunione dei capigruppo proprio per cercare una soluzione accettata da tutti; la risposta è stata negativa tanto si voleva solo rimontare il caso”.
Bene il risultato non cambia, anzi in qualche modo è peggiore, perchè è evidente che da parte del centro destra la bocciatura è stata considerata un “effetto collaterale” accettabile pur di mettere in difficoltà De Toni. Insomma una ulteriore brutta figura sul terreno del razzismo vale pure dare una battuta d’arresto all’avversario secondo la logica in questo caso folle, che il fine giustifica i mezzi. Il sindaco da parte sua dimostra di essere politicamente un apprendista e di non essere ancora entrato in pieno nel personaggio del sindaco. Fra una foto opportunity e una intervista sui massimi sistemi, non ha ancora preso le misure rispetto al ruolo di primo cittadino e soprattutto non ha compreso come in politica, diversamente che in una università, essere il capo non vuol dire fare e disfare a proprio piacimento, soprattutto quando gli interlocutori, come prevedibile, si dimostrano senza scrupoli. Chissà se prima che sia troppo tardi prenderà le misure.